Spazio, Ariane 6 svelata per la prima volta a Kourou

Askanews nella base nella Guyana francese

NOV 19, 2022 -

Kourou (Guyana francese), 19 nov. (askanews) – Un modellino, scala 1:1, a riprodurre Ariane 5, il lanciatore di ArianeGroup, accoglie il visitatore nello spazioporto di Kourou, nella Guyana francese, sede del principale centro di lancio europeo di razzi, utilizzato per le famiglie Ariane e Vega dell’Agenzia Spaziale Europea, e precedentemente per le Soyuz di fabbricazione russa. Kourou, circa 60 chilometri a nord-ovest della capitale Cayenne, è stata scelta per la sua vicinanza con l’equatore (da cui dista 500 chilometri); fattore che permette di sfruttare al meglio l’energia di rotazione terrestre che imprime una velocità aggiuntiva al lancio di circa 460 metri al secondo. Askanews è entrata nello spazioporto posto sotto la responsabilità dell’Esa, con il supporto dei team di ArianeGroup e del Cnes, per vedere, per la prima volta pronto nella rampa di lancio, l’innovativo Ariane 6, successore di Ariane 5 (che ha lanciato il telescopio James Webb nello spazio), programma dell’Agenzia Spaziale Europea, di cui ArianeGroup è responsabile dello sviluppo e produzione con i suoi partner industriali (oltre 600 aziende di 13 Paesi europei). Un’area che misura 600 chilometri quadrati, tre volte quanto l’Isola d’Elba. Ariane 6, la nuova ammiraglia europea per il trasporto spaziale, il cui costo di produzione è ridotto del 50% rispetto al predecessore Ariane 5, verrà lanciato nell’autunno 2023, secondo quanto annunciato dall’Esa. “E’ il lanciatore del futuro, il meglio che abbiamo degli ultimi 40 anni”, spiega Nicolas Lyonet, responsabile produzione di Kourou, di ArianeGroup. L’arrivo dei singoli “pezzi” di Ariane 6 tramite nave, poi l’assemblaggio, la ‘verticalizzazione’ del razzo, i test combinati, e infine il lancio. Un processo ospitato nei nuovi hub costruiti a partire dal 2015. La prima tappa è l’arrivo, da Francia, Germania e Italia, delle singole parti del lanciatore: il motore, i booster, il corpo principale, l’ogiva. Giungono a Kourou dopo 2 settimane di navigazione da Bordeaux, a breve grazie alla nuova nave a vela “Canopeé” che sostituirà il cargo Toucan. Siamo nel complesso di Lancio 4, un modello replicato e ispirato all’industria aeronautica. Qui si effettuano le prime operazioni di controllo, per poi smistare i diversi componenti del lanciatore nelle zone dedicate, tutte localizzate nella giusta distanza per motivi di sicurezza. Infine il trasferimento fino alla BAL (Bâtiment Assemblage Lanceur) per l’assemblaggio. Arriviamo al Mobile Gantry, il Centro di Controllo del Lancio, il vero e proprio edificio che serve per collegare le interfacce in vista dei test. “Con Ariane 6 i tempi di integrazione si sono notevolmente abbattuti – prosegue Lyonet – siamo passati dai 31 giorni di Ariane 5 ai 6 giorni di Ariane 6”. Infine, la rampa di lancio. Imponenti i condotti di scarico: 180 metri da una parte all’altra e 25 metri di profondità, con un diametro di uscita di 16 metri. Un cono immenso per consentire l’evacuazione dei fumi nel momento del lancio. L’edificio di lancio misura 95 metri di altezza ed è costituito dalla stessa quantità di acciaio della Torre Eiffel. Vediamo per la prima volta Ariane 6 sulla rampa di lancio. Il nuovo lanciatore completato e assemblato è stato portato sulla rampa per i test combinati il 13 ottobre. Morena Bernardini, direttore Strategia e Innovazione di ArianeGroup, spiega: “Un razzo imponente, con la parte alta, chiamata ‘upper composite’, lunga 20 metri e con un diametro di 5,45 metri”. Costituito da due semigusci e da un adattatore strutturale, è alto dai 54 ai 62 metri a seconda del carico utile installato e può essere dotato di due o quattro booster laterali, (ciascuno capace di 300 tonnellate di spinta). “Siamo ora nella fase dei test combinati – spiegano dalla base di Kourou – per questo, uno dei quattro booster è stato riempito di 140 tonnellate di zucchero, che simula il propellente solido, e gli altri tre di acqua”. Nelle prossime settimane si effettueranno le operazioni di collegamento elettrico e dei fluidi. La campagna di prove combinate testerà l’insieme delle interfacce e la corretta comunicazione tra il lanciatore Ariane 6 e la rampa di lancio. Testati anche il software di volo e del banco di controllo e le operazioni di riempimento e svuotamento dei serbatoi, essenziali per garantire il regolare svolgimento di una sequenza di lancio. Successivamente Ariane 6 sarà sottoposto a prove di fuoco sulla rampa di lancio con l’accensione del motore Vulcain 2.1 dello stadio principale. “Nel 2014 l’Esa ha deciso lo sviluppo di due lanciatori di nuova generazione, Ariane 6 e Vega C – spiega Toni Dos Santos, responsabile dei test combinati dell’Esa – affidando a due capocommesse il progetto: al Cnes (agenzia spaziale francese, ndr) lo sviluppo del Complesso di lancio numero 4, compresa la rampa di lancio e il portale mobile, e ad ArianeGroup la progettazione, produzione, integrazione e preparazione del lanciatore. La base di lancio – prosegue Dos Santos – sarà ufficialmente ricevuta dall’Esa da Cnes ad inizio del prossimo anno”. “Realizzato, in buona parte, in compositi leggeri in fibra di carbonio, Ariane 6 aumenta – rispetto alla precedente Ariane 5 – la flessibilità di utilizzo verso un più ampio ventaglio di missioni – prosegue Morena Bernardini – grazie a tre caratteristiche: una maggiore capacità di carico, un secondo stadio innovativo con motore riaccendibile (il Vinci), un’unità di potenza ausiliaria che permette di rilasciare carichi su orbite diverse e di deorbitare lo stadio. E’ proprio questa caratteristica a rendere Ariane 6 il lanciatore perfetto per la messa in orbita delle costellazioni”. Il processo si completa al Centro di Controllo del Lancio, il vero “cervello” di Ariane 6. E’ qui dove viene messo in atto il sistema di lancio; circa 200 persone vi lavorano ed è il ‘bunker’ più vicino alla rampa di lancio, a una distanza di circa 3 chilometri. Qui vengono prodotte e gestite 25 mila informazioni ogni millisecondo. Nelle ultime 5 ore, la rampa viene evacuata: nessuno può più stare al suo interno. Comincia il countdown per il volo. Ariane 6 è già stato venduto per 29 missioni; di queste 18 (tutti Ariane 64) sono state acquistate da Amazon, per il programma Kuiper che vuole mandare in orbita più di 3.200 satelliti per realizzare una sua costellazione orbitale. “La nostra cadenza produttiva è dimensionata per 11 lanci l’anno ma potremmo aumentarla”, riferiscono da ArianeGroup. L’appuntamento ora è per l’autunno 2023. Di Serena Sartini