Lander Nasa InSight ascolta i primi impatti di meteoroidi su Marte

Registrate onde sismiche e acustiche

SET 20, 2022 -

Spazio Roma, 20 set. (askanews) – Il lander InSight della Nasa ha rilevato le onde sismiche causate da quattro meteoroidi che si sono schiantati sulla superficie di Marte, nella regione di Elysium Planitia, nel 2020 e nel 2021. Gli impatti sono i primi ad essere stati rilevati dal sismometro a bordo del lander ed è la prima volta che onde sismiche e acustiche di questo tipo sono state registrate. Lo studio è stato pubblicato su Nature Geoscience il 19 settembre. Il primo dei quattro meteoroidi – riporta Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – è entrato nell’atmosfera di Marte il 5 settembre 2021, frantumandosi in tre distinte parti prima di schiantarsi sulla superficie. Subito dopo l’impatto, il Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa ha sorvolato il sito per confermare la posizione. L’orbiter ha utilizzato la sua Context Camera per rilevare tre punti scuri sulla superficie. Dopo aver individuato questi punti, il team ha utilizzato la telecamera HiRise, per ottenere un primo piano a colori dei crateri. Gli scienziati ritengono che il meteoroide potrebbe aver lasciato crateri aggiuntivi in superficie, ma sarebbero troppo piccoli da vedere nelle immagini di HiRise. Dopo aver esaminato i dati precedenti, gli scienziati hanno confermato che si erano verificati altri tre impatti il 27 maggio 2020, il 18 febbraio 2021 e il 31 agosto 2021. Il sismometro di InSight ha rilevato oltre 1300 terremoti. Lo strumento – realizzato dal Centre National d’Études Spatiales (Cnes) – è così sensibile da poter rilevare le onde sismiche a migliaia di chilometri di distanza. Il team di InSight sospetta che altri impatti possano essere stati oscurati dal rumore del vento o dai cambiamenti stagionali nell’atmosfera. Ma ora che è stata scoperta la ‘firma sismica’ distintiva di un impatto su Marte, gli scienziati sperano di poterne trovare altri nascosti nei 4 anni di dati raccolti da Insight. I quattro impatti di meteoroidi finora confermati hanno prodotto piccoli terremoti di magnitudo non superiore a 2.0. Questi ultimi forniscono agli scienziati una panoramica superficiale della crosta marziana, mentre i segnali sismici di terremoti più grandi, come l’evento di magnitudo 5 verificatosi nel maggio 2022, possono rivelare dettagli sul mantello e sul nucleo del pianeta. Gli scienziati possono approssimare l’età della superficie di un pianeta contando i suoi crateri da impatto: più ne vedono, più vecchia è la superficie. Calibrando i modelli statistici in base alla frequenza degli impatti che si verificano, attualmente è possibile stimare quante altre collisioni si sono verificate agli albori del Sistema Solare. I dati di InSight, in combinazione con le immagini orbitali, – conclude Global Science – possono essere utilizzati per ricostruire la traiettoria di un meteoroide e le dimensioni della sua onda d’urto. Ogni meteoroide crea un’onda d’urto quando colpisce l’atmosfera e un’esplosione quando colpisce il suolo. Questi eventi inviano onde sonore attraverso l’atmosfera. Più grande è l’esplosione, più il suono viene captato con chiarezza dal sismometro.