Venerdì 24 giugno 2022 - 11:18
Secondo sorvolo ravvicinato per BepiColombo: ecco Mercurio
La prima immagine diffusa da Esa e Jaxa mostra crateri e scarpate

Nell’immagine in bianco e nero – evidenzia l’Agenzia spaziale europea – si possono distinguere chiaramente grandi crateri da impatto, tra cui un bacino a più anelli di 200 km di larghezza, in parte nascosto dal braccio del magnetometro, insieme ad altre caratteristiche geologiche. Come una scarpata lunga circa 200 km – di cui 170 km visibili in questa immagine – e alta 2 km che fa parte del modello globale di faglie geologiche di Mercurio. A destra della scarpata, battezzata Challenger Rupes, c’è un cratere senza nome largo 140 km ricoperto da lave che si estendono nelle pianure circostanti (Catuilla Planum). Il fondo del cratere è anche tagliato da due prominenti scarpate di faglia approssimativamente parallele a Challenger Rupes. Il modello di faglie in questa regione offre elementi sulla storia tettonica di Mercurio, un aspetto chiave della scienza che BepiColombo esplorerà una volta in orbita attorno al pianeta e svolgendo la sua missione principale dal 2026. I prossimi flyby del pianeta sono previsti il 20 giugno 2023, il 5 settembre e il 2 dicembre 2024, e infine il 9 gennaio 2025.
Il Mercury Transfer Module trasporta due orbiter scientifici – il Mercury Planetary Orbiter dell’ESA e il Mercury Magnetospheric Orbiter della JAXA – che da orbite complementari studieranno tutti gli aspetti di Mercurio dal suo nucleo ai processi di superficie, al campo magnetico e all’esosfera, per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del pianeta.
Lanciato nell’ottobre 2018, BepiColombo è uno sforzo congiunto tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA). Si tratta della prima missione europea su Mercurio, il più piccolo ed il meno esplorato pianeta del Sistema Solare interno. A bordo della missione c’è anche il nostro Paese con un importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e di Leonardo che partecipa fornendo tecnologie e servizi, anche grazie alle joint venture Thales Alenia Space e Telespazio.
Leonardo ha fornito il sensore d’assetto AA-STR per il corretto orientamento nello spazio e lo strumento SIMBIO-Sys (Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory System). SIMBIO-Sys è composto da tre strumenti in uno: una camera ad alta risoluzione per lo studio dettagliato della topografia di Mercurio, una stereocamera per la ricostruzione in 3D di tutta la sua superficie ed una camera iperspettrale dedicata allo studio della composizione chimico-fisica del pianeta. Si tratta di uno strumento molto complesso, che sarà responsabile per il 50% dell’intero archivio dati che varrà raccolto dalla missione.
Thales Alenia Space in Italia, parte del Core Team di Bepi Colombo, ha coordinato un team industriale di 35 aziende europee nell’ambito del suo work package. In particolare è responsabile dei sistemi di telecomunicazione, controllo termico, distribuzione potenza elettrica, della integrazione e delle prove del satellite completo. L’azienda, inoltre, ha sviluppato direttamente il trasponditore in banda X e Ka, il computer di bordo, la memoria di massa, l’antenna ad alto guadagno e, per l’Agenzia Spaziale italiana, il Ka-band Transponder dell’esperimento MORE e l’accelerometro ISA.
Infine Telespazio, attraverso la controllata Telespazio Germany, sviluppa alcuni importanti sistemi per il segmento di terra della missione – tra questi il sistema di pianificazione, il simulatore operativo e l’infrastruttura di informazione e comunicazione – ed è coinvolta nelle operazioni di missione di BepiColombo per la stazione di terra, i veicoli spaziali e per le dinamiche di volo.
