Space economy, il Veneto pronto a giocare la sua partita

Distretto aerospaziale si racconta a evento CTNA e Rir-Air

GIU 23, 2022 -

Aerospazio Roma, 23 giu. (askanews) – “Abbiamo deciso di raggruppare le eccellenze del nostro territorio in ambito aerospaziale, sia dal punto di vista accademico e che da quello industriale, per creare un raggruppamento più strutturato, un consorzio che potesse presentarsi ai prime contractor del settore. Abbiamo messo insieme territorio, università e aziende perché ci siamo resi conto che il megatrend della space economy è adesso. La space economy muove oggi circa 450 miliardi di dollari di investimento destinati a diventare un trilione di dollari nei prossimi anni”. Quindi “dobbiamo essere a bordo adesso, in maniera strutturata e anche devo dire ambiziosa. Le competenze e i talenti che abbiamo nel territorio possono essere degli attori fondamentali in questo processo. Ci giochiamo la sfida”. A dirlo Federico Zoppas, presidente della Rete Innovativa Regionale Aerospaziale del Veneto (Rir-Air), costituita di recente, durante l’evento “Il Veneto e la frontiera dello Spazio” che si è svolto oggi presso la Big Hall di H-FARM Campus di Roncade (TV) nell’ambito del tour promosso dal CTNA – Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio tra i distretti tecnologici regionali che lo compongonoe organizzato insieme alla Rete Innovativa Regionale “AIR – Aerospace Innovation and Research”. Evento a cui hanno partecipato tra gli altri Francesco Calzavara (Assessore alla Programmazione – Attuazione programma – Rapporti con Consiglio regionale – Bilancio e patrimonio – Affari generali – EE.LL. della Regione Veneto) , Roberto Marcato (Assessore allo Sviluppo Economico – Energia – Legge speciale per Venezia della Regione Veneto), Massimo Comparini (AD Thales Alenia Space Italia), Cristina Leone (Presidente CTNA) , Luciano Gamberini (PhD, Direttore Centro di Ricerca Human Inspired Technologies – HIT Università di Padova – UNIVENETO). Rir-Air conta 41 partner (che comprendono 30 PMI, 5 Grandi Imprese, 4 Università, una Fondazione e un Centro di ricerca). Le imprese aderenti alla rete impiegano circa 3.000 addetti diretti ed esprimono un fatturato complessivo annuo superiore ai 500 milioni di euro di cui il 40% realizzato al di fuori dell’Europa. Valori che indicano appena l’inizio di un percorso in cui il Veneto, come è emerso durante l’evento, vuole giocare la sua partita con ambizione. La presidente del CTNA, Cristina Leone – dopo aver ricordato la mission del Cluster nazionale che quest’anno celebra il decimo anniversario dalla nascita e il senso del tour come occasione per riprendere i contatti diretti con i distretti regionali dopo il periodo della pandemia – ha osservato che in Veneto “non ci sono grandi prime contractor però c’è sicuramente un approccio all’internazionalizzazione molto forte e questo è sicuramente di grande stimolo per un settore come quello aerospaziale che si va a confrontare sempre alla frontiera della tecnologia”. “Quello dell’aerospazio – ha detto ancora Cristina Leone – è il settore in Italia dove si investe di più in ricerca e sviluppo, circa il 13%. Quindi questa collaborazione tra imprese e università e il guardare ai mercati globali è sicuramente quello che potrà portarci a sviluppare questo settore in Italia, che è uno dei grandi paesi investitori nello spazio. Ritengo quindi che con il supporto delle istituzioni regionali e locali e con la grande opportunità del Pnrr e tutti i programmi che ci sono anche in ambito ESA, in ambito Nasa – con la missione che segnerà il ritorno dell’uomo anzi della donna che sarà la prima a scendere sulla Luna – ci saranno grandissime opportunità e quindi essere sulla frontiera della tecnologia permetterà sicuramente uno sviluppo importante in questa regione”.