Maiani (Lincei): errore interrompere relazioni con scienziati russi

"Farebbe il gioco delle frange più oltranziste della società russa"

GIU 17, 2022 -

Scienza Roma, 17 giu. (askanews) – “Interrompere le relazioni con gli scienziati Russi farebbe il gioco delle frange più oltranziste della società Russa e darebbe un vantaggio improprio a Paesi che sono in competizione con la scienza in Europa”. Lo ha detto il fisico Luciano Maiani, socio dei Lincei, nel suo intervento alla cerimonia di chiusura dell’anno accademico dei Lincei che si è svolta oggi alla presenza del capo dello Stato. L’universalità della scienza, ha detto ancora Maiani, si riflette anche nella capacità degli scienziati di parlarsi “indipendentemente dalle appartenenze politiche, nazionali e religiose”. Come accade al Cern di Ginevra, “il primo esempio di multilateralismo Europeo nella ricerca scientifica e la base di un dialogo Est-Ovest attraverso la Cortina di Ferro, iniziato negli anni Settanta con la spettacolare collaborazione tra il CERN e i laboratori sovietici a Protvino e Dubna, che da allora non si è mai interrotto”. E proprio il Cern, secondo Maiani, può svolgere un ruolo importante in questo momento. “La maggior parte dei Russi – ha detto Maiani leggendo alcuni passi della lettera aperta al Consiglio del CERN firmata dai Direttori Generali degli ultimi decenni e da diversi ex presidenti del Council – non ha avuto alcun ruolo nella decisione di invadere l’Ucraina, più di un milione hanno firmato una petizione di condanna, migliaia di Russi sono stati arrestati nelle proteste contro la guerra e più di settemila scienziati Russi, inclusi molti nostri colleghi agli esperimenti del CERN, hanno firmato una lettera aperta contro la guerra. Sarebbe un grave errore interrompere la collaborazione scientifica con la Russia”, “le ricerche del CERN non hanno mai messo in pericolo la sicurezza. Vogliamo pensare che il CERN possa continuare a vivere secondo il suo motto: ‘Scienza per la Pace'”. Motto ripreso da Maiani nel titolo della sua relazione. “Spero che il Consiglio del CERN, che si svolge proprio in questi giorni, – ha detto Maiani – tenga conto di queste considerazioni e non chiuda un importante canale per il dialogo che dovrà necessariamente avere luogo, nel lungo, ma speriamo anche nel breve, termine”. L’aggressione russa all’Ucraina ha evocato la minaccia di una terza guerra mondiale, una guerra nucleare, ha detto ancora Maiani. “Circostanza che ci ha richiamato l’ammonizione rivolta ai governi dal Manifesto Einstein-Russel” – sottoscritto nel 1955 da Einstein e altri scienziati di fama in cui si esprimeva la preoccupazione che un conflitto termonucleare potesse portare all’estinzione della specie umana – “sulla impossibilità di risolvere i loro problemi con la guerra e la necessità di trovare mezzi pacifici per risolvere tutte le materie di disputa tra loro”.