Aerospazio, Tonti: serve una nuova politica industriale

Intervista al presidente dell'Umbria Aerospace Cluster

MAG 27, 2022 -

Aerospazio Roma, 27 mag. (askanews) – L’aerospazio “ha bisogno di una visione globale”, che guardi all’aeronautica e allo spazio come componenti di un unicum, “di una nuova politica industriale” che assicuri il futuro di un settore ad alto tasso di innovazione strategico per il nostro Paese. Così il presidente dell’Umbria Aerospace Cluster Daniele Tonti intervistato da askanews sulle attività e le prospettive del distretto che guida da gennaio 2021. Il distretto, nato nel 2008 su iniziativa di alcune imprese del territorio con un obiettivo legato soprattutto al marketing, oggi conta circa 30 imprese, di cui quattro grandi (OMA-Officine meccaniche aeronautiche; Umbra Group; NCM; Angelantoni Test Technologies), e l’Università di Perugia come socio aggregato. Nessun socio pubblico. “Questa è una peculiarità del distretto umbro – osserva il presidente del cluster – che se da una parte ci consente maggiore libertà dall’altra rende più difficile penetrare in contesti legati alla sfera pubblica”. Un aspetto su cui il presidente è al lavoro. “Da gennaio 2021, con la mia presidenza e insieme ai colleghi del consiglio direttivo, l’approccio del cluster è completamente cambiato. Puntiamo a fare sistema, non solo con le imprese che fanno parte del distretto e con la filiera collegata per presentarsi ai bandi soprattutto internazionali con una massa critica maggiore, ma coinvolgendo anche le istituzioni in un percorso virtuoso che veda convergere l’interesse pubblico e quello privato. L’obiettivo ultimo – spiega Daniele Tonti, Chief Strategy Officer di OMA-Officine meccaniche aeronautiche, l’azienda di famiglia con sede a Foligno (PG) – è costruire un ecosistema sostenibile dell’innovazione, che implica ad esempio uno stretto rapporto con gli enti formativi, dagli istituti tecnici alle università, alle scuole superiori per avere sul territorio le competenze necessarie per giocare la nostra partita nel contesto aerospaziale, così come una stretta interlocuzione con il mondo dell’impresa – siamo parte di Confindustria – , con gli aeroporti, con associazioni di categoria, con il Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio (CTNA). Un percorso ambizioso che è stato già condiviso con le istituzioni, a cominciare dalla Regione, per elaborare un piano strategico che veda allineati Regione e cluster aerospaziale nel perseguire gli stessi obiettivi”. Il cluster aerospaziale umbro con un fatturato di circa mezzo miliardo di euro – 56% sul mercato nazionale, 33% sul mercato UE, 11% extra UE – e circa 3.000 addetti diretti è orientato principalmente su aeronautica e difesa, che insieme rappresentano circa l’80% del fatturato, e il restante concentrato sullo spazio. Inevitabile un forte impatto sull’aeronautica civile delle misure restrittive conseguenti alla pandemia, con il blocco dei voli e il fermo delle attività legate al trasporto aereo, dagli ordini alla manutenzione. Impatto che si è fatto sentire sulle aziende del cluster, anche le grandi che lavorano direttamente con i grandi player mondiali (Boeing, Airbus, Lockheed Martin, Leonardo). “Il fatturato del settore aeronautico è cresciuto costantemente fino al 2019, un trend che si è interrotto bruscamente per il Covid, un evento imprevedibile che ha pesato in modo importante sulla domanda portando il portafoglio delle industrie a ridursi del 30-40%. La pandemia ha inciso meno sulla difesa che si è mantenuta stabile nei valori. Lo spazio, invece, ha continuato a crescere”. L’ambito spaziale ha certamente attirato l’attenzione del governo che negli ultimi anni ha investito cifre importanti per consolidare la posizione del nostro Paese a livello internazionale e fornire le basi per lo sviluppo della space economy, da ultimo nel Pnrr che stanzia fondi specifici per il settore. Un’attenzione che, osserva il presidente del cluster, non è stata riservata anche all’aeronautica. “Investire per lo sviluppo dello spazio, un business certamente in ascesa, ma in maniera slegata ovvero senza guardare con un quadro d’insieme all’aerospazio che comprende aeronautica e spazio, trovo sia una scelta riduttiva”, dichiara Tonti. “Servono investimenti agevolati, accesso al credito, semplificazioni, incentivi per la creazione di poli tecnologici e industriali aggreganti, per fare massa critica e superare la frammentazione che caratterizza l’aerospazio in Italia. Serve una nuova visione globale, – conclude il presidente del cluster – una nuova politica industriale per l’aerospazio, settore strategico per il nostro Paese”. (Luciana Papa)