Nanosatelliti, Saccoccia(ASI):grande potenziale per spazio italiano

Lanciato programma Alcor per garantire continuità nello sviluppo

MAG 26, 2022 -

Spazio Roma, 26 mag. (askanews) – Innovazione, velocità, versatilità, costi contenuti. Questi i principali punti di forza dei nanosatelliti a cui l’Agenzia spaziale italiana ha deciso di dedicare un programma specifico, battezzato Alcor – dal nome della piccola stella dell’Orsa Maggiore vicina alla più brillante Mizar, a suggerire l’idea di complementarietà tra i grandi satelliti e i loro compagni più piccoli – per garantire continuità di sviluppo a queste macchine che “hanno un potenziale importantissimo per l’Italia” e rappresentano “un’opportunità di sviluppo e anche di ingresso nel mercato spaziale di molti operatori”. A sottolinearlo il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia aprendo l’evento dedicato ai nanosatelliti organizzato dall’Agenzia presso la propria sede di Roma – a cui hanno preso parte rappresentanti di istituzioni, industria, centri di ricerca – durante il quale è stato presentato il programma dedicato a questa particolare categoria di satelliti. Il mercato dei nanosatelliti è in grande sviluppo: si stima che entro il 2030 raggiungerà gli 8,9 miliardi di dollari. Anche negli anni della pandemia questo settore non ha subito contrazioni, anzi ha continuato a crescere attestandosi sui 2,2 miliardi di dollari. L’ASI da tempo è interessata a questo mercato, su cui ha già investito risorse che hanno dato risultati tangibili. Due esempi per tutti: LiciaCube, cubesat a bordo della missione di difesa planetaria della Nasa DART che avrà il compito di fotografare l’effetto dell’impatto della sonda sull’asteroide bersaglio, e ArgoMoon, cubesat che volerà a bordo del lanciatore statunitense Space Launch System durante la missione lunare dell’agenzia spaziale statunitense Artemis 1. L’ASI ha quindi istituito un’unità dedicata – Unità Sviluppo di Micro e Nano Satelliti – guidata da Silvia Natalucci e ha lanciato il programma Alcor, il cui primo atto è stato il lancio del bando “Future missioni CubeSat” che ha visto una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa: 22 partecipanti fra Centri di Ricerca e Università e 78 aziende, prevalentemente Pmi, che hanno presentato in tutto 49 proposte ad elevato contenuto di innovazione. Di queste ne sono state selezionate 20, che – ha spiegato Silvia Natalucci – l’ASI conta di avviare tutte entro i prossimi 3-4 anni, grazie all’aumento del budget disponibile. Ai 15 mln di euro inizialmente previsti, si sono aggiunte altre risorse a valere sugli stanziamenti di 90 mln di euro per missioni e 30 mln per tecnologie previsti dal PTA 2021-2023 di ASI. “I nanosatelliti – ha detto ancora Saccoccia – sono sinonimo di innovazione, per svilupparli si viene in qualche modo forzati a superare alcuni limiti tecnologici. Rendere possibili alcune funzioni in dimensioni e masse ridotte è assolutamente sinonimo di creatività e spinta innovativa”. “Le missioni basate su nanosatelliti – ha detto ancora Saccoccia – sono molto versatili, si prestano a diversi utilizzi e quindi hanno grandi potenzialità commerciali. Inoltre hanno un costo ridotto e questo ha permesso a molti nuovi operatori di affacciarsi allo spazio, un ambito fino ad allora precluso” e offrono la possibilità di nuove aggregazioni tra università, pmi e grandi industrie. Altro aspetto positivo è la velocità: “dalla concezione della macchina a vederla volare passa un tempo davvero ridotto” rispetto ai grandi satelliti. “I nanosatelliti sono fortemente customer oriented”, ha detto ancora Saccoccia e quindi ben si prestano anche a essere utilizzati dalle istituzioni come la Difesa e la Protezione civile per specifiche esigenze. Oltre a rappresentare un’opportunità di ampliamento delle collaborazioni internazionali. Il programma di ASI Alcor – ha concluso Saccoccia – mette a sistema tutte le competenze acquisite nel tempo per “garantire alla nostra comunità spaziale una continuità di sviluppo di missioni e di tecnologie” in questo ambito ad alto tasso di innovazione.