Il ruolo italiano nel sistema satellitare europeo Galileo

Pronti 2 nuovi satelliti, Tuozzi (Asi): rotto un paradigma

NOV 30, 2021 -

Spazio Kourou, 30 nov. (askanews) – È pronta al lancio, allo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese, la nuova coppia di satelliti del sistema di navigazione europeo “Galileo”. Si tratta del numero 27 e 28 della costellazione (rispettivamente il 23esimo e il 24esimo della versione cosiddetta FOC – Full Operational Capability) che partiranno a bordo di un lanciatore russo Soyuz, operato da Arianespace. Galileo è il sistema di navigazione satellitare più preciso al mondo che serve oltre 2 miliardi di utenti in tutto il pianeta. È un progetto all’avanguardia in cui è fondamentale il ruolo dell’Italia, attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’industria aerospaziale nazionale, come ha spiegato ad askanews Alberto Tuozzi, responsabile Navigazione e Telecomunicazione dell’Asi. “I ruoli scientifici e industriali sono estremamente legati in Galileo perché Galileo è un sistema sia operativo ma anche molto innovativo, allo stato dell’arte – ha spiegato – sicuramente, un ruolo importante dal punto di visto scientifico è stato svolto dall’Italia nello sviluppo degli orologi atomici che sono la componente essenziale del sistema per il quale in questo momento per l’analisi di alcuni comportamenti si sta utilizzando il supercomputer di Leonardo. Un altro ruolo scientifico importante è stato quello d’Ingegneria di sistema offerto da Thales Alenia Space Italia sia per Galileo di prima generazione sia per quello di seconda generazione. Inoltre, anche il ruolo italiano nel downstream è stato molto importante perché l’Italia è quella che offerto più proposte per applicazioni innovative, spesso proposte da nostre piccole e medie imprese”. In particolare Leonardo realizza i sensori d’assetto all’infrarosso Ires-N2 e gli orologi atomici all’idrogeno (Passive Hydrogen Maser), i più accurati mai realizzati per applicazioni di navigazione satellitare, a bordo di tutti i satelliti del sistema, con un margine d’errore di appena un secondo ogni tre milioni di anni; Thales Alenia Space ha fornito un importante supporto per la prima generazione di satelliti e costruirà 6 dei 12 satelliti di seconda generazione mentre Telespazio ha realizzato, nella piana del Fucino (in Abruzzo), uno dei due centri di Controllo per la gestione della costellazione e, tramite Spaceopal (società composta da Telespazio e dalla tedesca DLR/), è responsabile delle operazioni, della logistica integrata di Galileo, della gestione della rete globale di comunicazione e della sicurezza informatica del sistema, ritenuto estremamente innovativo rispetto al Gps americano e al Glonass russo; avanzato, preciso e utile soprattutto per compiti di Sicurezza, Ricerca e Soccorso e Protezione civile. “È stato rotto un paradigma con Galileo – ha concluso Tuozzi – i sistemi precedenti cioè GPS e Glonass sono militari, Galileo è civile ma questo gli dà una possibilità di evoluzione molto più rapida. E ha rivoluzionato anche i servizi perché le performance disponibili per i clienti di Galileo sono migliori in questo momento in termini di accuratezza e, in futuro, anche per altri aspetti, di quelle offerte dagli altri sistemi. Tanto è vero che, in qualche modo, gli altri sistemi stanno cercando una evoluzione che permetterà di raggiungere o, comunque, di mitigare la distanza di prestazioni con Galileo. Galileo, inoltre, è innovativo perché non è solo un’infrastruttura in cielo ma dà anche dei servizi, a disposizione di chi vuole sviluppare delle applicazioni, con il suo Service center, cosa che gli altri sistemi non forniscono”. La fase di piena capacità operativa del programma è gestita e finanziata dall’Unione europea. La Commissione europea, l’ESA e l’EUSPA (l’Agenzia dell’UE per i programmi spaziali) hanno firmato un accordo in base al quale l’ESA agisce come capofila per la progettazione e lo sviluppo del sistema per conto della Commissione ed EUSPA come gestore dello sfruttamento e delle operazioni di Galileo/EGNOS.