Spazio, LICIACube: dall’Argotec di Torino verso lo spazio profondo

Realizzato per conto di ASI, lanciato oggi con la missione DART

NOV 24, 2021 -

Spazio Roma, 24 nov. (askanews) – Il microsatellite italiano LICIACube ha da poco iniziato il suo viaggio a bordo della sonda DART della Nasa, lanciata alle 7.21 ora italiana dalla base di Vandenberg in California, per offrire il suo importante contributo alla prima missione di difesa planetaria. Dopo un viaggio di circa 11 mesi che lo porterà a 11 milioni di chilometri dalla Terra, LICIACube – realizzato nei laboratori dell’Argotec di Torino per conto di e in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana – raggiungerà con DART il sistema binario composto dall’asteroide Didymos e dal suo satellite Dimorphos pronto a immortalare gli effetti dello scontro tra quest’ultimo e la sonda USA. Nato nel 2018 nei laboratori torinesi di Argotec LICIACube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids) è stato poi selezionato lo stesso anno da NASA per partecipare alla missione DART (Double Asteroid Redirection Test), la prima missione di difesa planetaria. LICIACube si basa sulla piattaforma Hawk 6 di Argotec. Si tratta di un microsatellite di dimensioni 30x20x10 cm, in gergo un 6U, provvisto di un’ottica molto potente e un software di intelligenza artificiale progettato e sviluppato nei laboratori aziendali. Il satellite – spiega l’azienda di Torino – sarà in grado di effettuare il riconoscimento degli oggetti celesti nel campo di vista della camera, di attuare in modo autonomo manovre orbitali e di catturare immagini e dati scientifici che saranno indispensabili nella validazione di questa tecnica per la difesa della Terra da potenziali minacce esterne come gli asteroidi. La missione DART ha l’obiettivo di verificare la possibilità di modificare l’orbita del più piccolo asteroide del sistema doppio Didymos attraverso l’impatto della sonda americana, alla velocità di circa 21.000 km/h, a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra. LICIACube, dopo un viaggio di circa 11 mesi a bordo di DART, si separerà dalla sonda NASA qualche giorno prima dell’impatto per acquisire immagini ad alta risoluzione del cratere e dei detriti generati dalla collisione, per consentire una valutazione completa degli effetti dell’impatto. Tutti i dati prodotti in questa fase della missione saranno fondamentali per verificare l’efficacia della capacità di variazione dell’orbita degli asteroidi tramite questa tecnica. Inoltre, i team scientifici italiani coordinati dall’Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF) e americani coordinati dalla Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) utilizzeranno i dati acquisiti da DART e LICIACube per investigazioni sulla natura e composizione dell’asteroide e per determinare con una accuratezza maggiore gli effetti che ha avuto l’impatto di DART. LICIACube avrà, inoltre, modo di acquisire immagini dell’emisfero non impattato, che consentiranno di studiare la superficie dell’asteroide.