Martedì 31 agosto 2021 - 15:20
Scoperte piccole crepe sul modulo russo “Zarja” dell’Iss
Non è la prima volta ma la situazione è sotto controllo

Secondo fonti di stampa russe che riportano le dichiarazioni di un ingegnere dell’azienda aerospaziale russa “Energija”, alcune fessure superficiali sono state scoperte sulle pareti interne del modulo e prontamente riparate dai cosmonauti, anche se non gravi al punto di determinare perdite di ossigeno nello Spazio.
Un chiaro segno di usura, tuttavia, della Stazione spaziale che, ormai, è nello Spazio da oltre 20 anni, ben oltre la durata nominale inizialmente prevista per il funzionamento in orbita dei suoi moduli, specie i più “vecchi” come appunto lo “Zarja”. Ad oggi la vita dell’Iss è stata prolungata almeno fino al 2024 ma è probabile che possa essere ulteriormente estesa.
Non è la prima volta che accade una cosa del genere, nel 2009 alcune piccole fessure, con perdita di ossigeno, erano state trovate in un altro modulo russo, lo “Zvezda” e la riparazione fu lunga e laboriosa. Una cosa simile, causata però da un errore umano, era accaduta nel 2018 anche sulla navetta russa Soyuz Ms-09. In quel caso si scopri che il foro, di circa 2 millimetri, era stato causato dall’errore di un tecnico addetto al montaggio della navetta sulla Terra, poi maldestramente riparato e occultato, fortunatamente senza conseguenze per la sicurezza degli occupanti.
A fine luglio 2021, invece, un problema di software ha causato un malfunzionamento dei motori del nuovo modulo russo “Nauka”, appena arrivato sull’Iss; i retrorazzi si sono accesi per errore dopo l’attracco causando la perdita di assetto dell’intera Stazione spaziale internazionale – sulla quale si trovano 7 membri d’equipaggio – inclinatasi di quasi 45 gradi. È stato necessario un intervento correttivo per ripristinare l’assetto e l’orbita originari.