Giovedì 1 luglio 2021 - 11:30
Lincei, Parisi: Accademia grande risorsa per Paese, poco sfruttata
"Tranne rari casi, pubblici poteri non richiedono nostri pareri"

Presenti alla cerimonia, in svolgimento a Roma a Palazzo Corsini e trasmessa anche in diretta streaming, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti del Senato e della Camera, il presidente del Consiglio Mario Draghi – a cui è stato conferito il Premio Internazionale “Antonio Feltrinelli” 2020 per la materia Istituzioni Monetarie e che terrà una conferenza in chiusura – i ministri degli Affari esteri Luigi Di Maio, dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, dell’Istruzione Patrizio Bianchi oltre a socie e soci Lincei.
“In questi ultimi anni ci siamo rimboccati le maniche, stiamo cambiando il nostro modo di scrivere in maniera di poter raggiungere un vasto pubblico. Abbiamo anche istituito nuove Commissioni e prodotto un gran numero di documenti. Abbiamo fatto il nostro dovere di fornire di nostra iniziativa pareri ai pubblici poteri nei campi di nostra competenza e di formulare proposte. Alcune volte – ha detto Parisi – i nostri pareri sono stati accolti favorevolmente ed hanno avuto un’influenza non trascurabile”.
“Nonostante questi sforzi, l’Accademia dei Lincei non ha potuto raggiungere tutti i suoi scopi: è rimasta una grande risorsa per il Paese che non viene sfruttata in maniera adeguata. Tranne rari e meritori casi, i pubblici poteri – ha sottolineato Parisi, presidente dei Lincei dal 2018 – non ci richiedono pareri nonostante l’elevato numero di campi di nostra competenza, come documentato dalla lista delle Commissioni d’Accademia. Non veniamo quasi mai consultati, nonostante l’importanza crescente che la Scienza ha nel progettare il futuro, compito che dovrebbe essere al primo punto delle attività della politica”.
“In altri paesi di antica democrazia, le Accademie sono interpellate ufficialmente dal Governo e dal Parlamento. Per esempio, delegazioni della National Accademy of the U.S. sono convocate circa duecento volte l’anno per audizioni al congresso per presentare i risultati di studi commissionati durante il procedimento legislativo. È ancora più alto il numero di colloqui informali su argomenti specifici richiesti da deputati e governanti. Tutto ciò non avviene in Italia. La nostra Accademia è ente pubblico di alta cultura statutariamente incaricato di fornire pareri, ma questi pareri non sono sistematicamente richiesti. Forse si avvertono i timidi primi segni di cambiamento; tuttavia, – ha concluso Parisi – la strada da percorrere rimane estremamente lunga”.