La tecnologia iperspettrale di Prisma in un workshop dell’Asi

All'evento anche Profumo (Leonardo) e il sottosegretario Tabacci

APR 13, 2021 -

Roma, 13 apr. (askanews) – La tecnologia iperspettrale del satellite Prisma (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) dell’Agenzia spaziale italiana è stata alla base di un evento (Hyperspectral Remote Sensing Workshop 2021: PRISMA Mission and beyond) che si è tenuto nella giornata di martedì 13 aprile 2021 nella sede dell’Asi, a Roma. Obiettivo: fare il punto sull’utilizzo dei dati iperspettrali dallo Spazio e gettare le basi per una seconda generazione di satelliti dedicati all’osservazione della Terra.

Grazie a uno strumento elettro-ottico Made in Italy di nuova concezione, realizzato da Leonardo, Prisma scansiona la Terra con circa 200 immagini per acquisizione e scompone le immagini in centinaia di bande di colore (iperspettrale, appunto) per avere un’impronta digitale delle sostanze che compongono la superficie osservata, raccogliendo dati fondamentali per lo studio dell’ambiente, dei cambiamenti climatici e dei rischi idrogeologici.

A fare da padrone di casa, il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia.

“Prisma rappresenta il modo di pensare di chi si occupua di Spazio – ha detto Saccoccia – e anche molto vicino all’approccio italiano: non fermarsi alla forma ma guardare in dettaglio, alla sostanza, ai contenuti; guardare in profondità quello che stiamo osservando, esattamente quello che fa Prisma. Con uno sguardo riesce a ricavare centinaia di immagini in frequenze diverse per poter guardare alla composizione della regione della Terra che sta osservando per ricavarne delle informazioni per stimolare dei ritorni molto vasti ad esempio per lo studio dell’inquinamento, dell’agricoltura e così via”.

Cuore del sistema e “Fiore all’occhiello” dell’industria aerospaziale italiana è l’occhio iperspettrale realizzato da Leonardo come ha ricordato l’Ad dell’Azienda, Alessandro Profumo.

“Prisma rappresenta un’infrastruttura strategica per l’Italia: mantenerla all’avanguardia con il lancio di satelliti di seconda generazione è fondamentale per preservare il ruolo di primo piano del nostro Paese in un settore di grande importanza economica e geopolitica – ha detto profumo – Prisma rappresenta una delle migliori espressioni dei risultati che possono essere raggiunti attraverso una proficua collaborazione tra Istituzioni, Grande Industria, PMI e mondo della ricerca: un’eccellenza a livello globale con il quale l’Italia si distingue nella capacità di offrire un sistema spaziale “chiavi in mano”, dalla progettazione alla realizzazione, dal lancio alla gestione dei dati a terra. E testimonia come la tecnologia possa contribuire alla sicurezza e al progresso sostenibile del nostro Paese e pianeta”.

All’evento è intervenuto anche il sottosegretario con delega alle Politiche spaziali Bruno Tabacci che ha posto l’accento sull’importanza della space economy e del ruolo dell’Italia nel settore aerospaziale europeo e mondiale.

“È naturale che l’Italia pensi a una ricaduta delle politiche mondiali – ha detto – o delle politiche europee che dipendono anche loro dal contributo dell’Italia. O può pensare al ruolo dell’Asi e dell’italianità nel campo dell’innovazione tecnologica. È giusto che sia così”.

Prisma, lanciato nel marzo 2019, è stato realizzato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI), guidato da OHB Italia, responsabile della missione e da Leonardo che oltre allo strumento elettro-ottico ha realizzato anche i pannelli solari e la bussola stellare. Il segmento di terra della missione, invece, è stato realizzato da Telespazio.