G7, agenda accademie scientifiche: clima, biodiversità, pandemie

Parisi (Lincei): "auspichiamo governi prendano misure concrete"

MAR 31, 2021 -

Roma, 31 mar. (askanews) – Le accademie scientifiche delle nazioni del G7 lanciano la loro agenda in vista del vertice dei leader del G7 nel Regno Unito nel giugno prossimo. In tre dichiarazioni gli scienziati hanno delineato le pressanti questioni globali che ritengono che gli Stati del G7 dovrebbero affrontare con urgenza: creare un mondo a impatto zero sul clima, affrontare la perdita di biodiversità e migliorare l’uso dei dati in materia di pandemie.

Il 2021 potrebbe essere una svolta storica per un rinnovato coordinamento globale sui cambiamenti climatici, invertire il declino della biodiversità e le emergenze sanitarie globali. Ma l’azione in questi settori deve basarsi su una maggiore cooperazione e collaborazione tra le nazioni del G7 e su un maggiore livello di ambizione e investimento nelle tecnologie e nelle grandi idee scientifiche ed economiche in grado di fornire un mondo più sostenibile e più sano.

“Durante questa epidemia ci siamo tutti resi conto che è necessario ascoltare la voce della scienza in tempi di emergenza” dichiara Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei che ha preso parte per l’Italia all’elaborazione dell’agenda. “Ma è ancora più importante ascoltarla prima che le crisi diventino irreversibili. Le Accademie dei paesi del G7 hanno prodotto tre ponderati documenti su temi fondamentali quali Futuro a impatto zero, Invertire la crisi in termini di biodiversità e Dati per le emergenze sanitarie internazionali. Auspichiamo – conclude Parisi – che i governi affrontino questi temi nel prossimo G7 e prendano le misure concrete suggerite dalle Accademie”.

La prima dichiarazione riguarda le azioni volte a garantire un futuro a impatto zero. Le tecnologie esistenti e le soluzioni basate sulla natura – si legge nella nota diffusa dai Lincei – non saranno sufficienti a decarbonizzare l’economia mondiale, e le accademie scientifiche chiedono al G7 di applicare la sua forza politica e le sue risorse per sostenere la ricerca e il rapido sviluppo di tecnologie in quei settori in cui non stiamo compiendo progressi in materia di emissioni, come l’aviazione, l’industria e la produzione alimentare. In vista del vertice delle Nazioni Unite sul clima, COP26, a Glasgow alla fine di quest’anno, le accademie invitano le nazioni del G7 a: sviluppare piani di azione tecnologici verso lo zero netto fondati sull’evidenza; aumentare gli investimenti nelle sfide chiave della ricerca e dello sviluppo in direzione dello zero netto, sia a livello nazionale che in sinergia tra i Paesi del G7; sostenere i Paesi a medio e basso reddito sulla strada verso un futuro a impatto zero; concordare politiche per incentivare economicamente le opzioni per la neutralità in termini di emissioni di carbonio.

Quanto alla crisi della biodiversità, le nazioni del G7 – sottolineano le accademie – devono lavorare insieme per rilanciare l’obiettivo di frenare e iniziare ad invertire il fenomeno della perdita di biodiversità entro il 2030. In vista del vertice delle Nazioni Unite sulla biodiversità, COP15, in Cina alla fine di quest’anno, le accademie invitano le nazioni del G7 a: sviluppare e avvalersi di nuovi approcci per riconoscere e raccogliere dati sul vero valore della biodiversità; unirsi alle agende sul clima e sulla biodiversità e indirizzarle in modo coordinato; sostenere lo sviluppo di una rete globale di monitoraggio della biodiversità per aiutare i Paesi a raggiungere i loro obiettivi in materia di biodiversità.

Infine, la terza dichiarazione si basa sugli insegnamenti ricavati dal Covid-19 per invitare le nazioni del G7 a lavorare insieme per istituire una commissione sui dati per le emergenze sanitarie. Come punto di partenza, la commissione potrebbe identificare le procedure per la condivisione dei dati utilizzate in risposta al Covid-19, per un uso a lungo termine nel G7 e in altre nazioni. Ciò dovrebbe comportare un dialogo pubblico significativo per costruire sistemi di condivisione dei dati affidabili a sostegno della salute globale al di fuori dei paesi del G7 e al di là delle emergenze sanitarie. I Paesi del G7 dovrebbero inoltre: concordare principi e sistemi, tecnologia e infrastrutture per facilitare una condivisione sicura ed equa dei dati nelle emergenze sanitarie globali; investire nelle competenze in materia di dati necessarie a tutti i livelli della società, dall’alfabetizzazione dei dati di base all’uso di dati qualificati tra gli operatori sanitari e altri.

La Royal Society, l’accademia scientifica della nazione ospitante del vertice del G7 di quest’anno, il Regno Unito, ha coordinato il processo di consulenza scientifica, invitando le accademie scientifiche delle nazioni del G7 a lavorare insieme per sviluppare le dichiarazioni e le raccomandazioni. Le accademie partecipanti, oltre alla Royal Society del regno Unito e all’Accademia dei Lincei per l’Italia, sono Royal Society del Canada, l’Académie des sciences (Francia), Nationale Akademie der Wissenschaften Leopoldina (Germania), Science Council del Giappone, National Academy of Sciences (USA).