Saccoccia (Asi): Pnrr occasione per far crescere Spazio italiano

Agenzia suggerisce di inserire altre cinque tematiche chiave

MAR 18, 2021 -

Roma, 18 mar. (askanews) – Le attività spaziali ed i servizi che ne derivano trovano applicazioni immediate e favoriscono in maniera trasversale e cross-fertilizzante tutte le Missioni nelle quali si articola il PNRR: dalla digitalizzazione alla transizione ecologica, dalle infrastrutture per una mobilità sostenibile alla ricerca, dall’inclusione alla salute. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – che nella versione attuale per lo spazio prevede il lancio di una costellazione satellitare per il monitoraggio della Terra (ottico e via radar) ad elevata risoluzione con la relativa realizzazione di una infrastruttura di analisi dei dati di Osservazione della Terra – potrebbe includere anche ‘altre tematiche ad alto ritorno, di forte interesse anche a livello comunitario e mondiale dove sarebbe importante investire risorse perché il nostro Paese possa collocarsi come un partner importante in futuro’. Dai detriti spaziali alle tecnologie quantistiche spaziali, dalle Smart Space factories all’accesso allo spazio per finire con un settore di grande attualità come la telemedicina. A suggerirlo il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia durante l’audizione informale svolta ieri presso le commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato sul Pnrr.

L’Asi, con un personale di circa 300 unità (che aumenterà del 25% a fine 2022) e che gestisce oggi un budget annuale di 1,1 milioni di euro comprendente anche il contributo italiano all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – ha ricordato Saccoccia – è una delle poche agenzie spaziali al mondo ad operare in tutti i settori applicativi delle attività spaziali, dall’Osservazione della Terra alle Telecomunicazioni, dall’Esplorazione Spaziale alla Scienza, dal Trasporto Spaziale alla Navigazione, senza dimenticare i Servizi di utilizzo dei dati spaziali e le Infrastrutture Operative di Terra. ‘Questa capacità – ha sottolineato Saccoccia – consente all’Italia di sfruttare oggi al meglio il potenziale offerto dallo spazio come veicolo di crescita economica, sviluppo sostenibile, innovazione tecnologica e strumento di formazione scientifica e culturale per le future generazioni’.

L’industria spaziale italiana conta quasi 300 ditte, per l’80% pmi, con le startup in forte crescita (+75% negli ultimi 5 anni), 7mila operatori (+15% negli ultimi 5 anni), un valore che supera i 2 miliardi annui. Lo spazio ha un effetto moltiplicatore degli investimenti: 1 euro investito genera tra i 3 e i 7 euro di ritorno. La space economy è in forte sviluppo in Italia e nel mondo. E il nostro Paese, che nel tempo ha saputo costruire una filiera completa, gioca un ruolo di primo piano nel contesto spaziale internazionale. Ruolo che può essere ulteriormente sviluppato e rafforzato, anche grazie alle risorse del Recovery Fund.

L’Asi, ha affermato Saccoccia, supporta la proposta contenuta nel Pnrr di sviluppare una costellazione satellitare per il monitoraggio della Terra ad elevata risoluzione, ‘importante strumento con il quale l’Italia darebbe anche un forte contributo al raggiungimento degli obiettivi di crescita sostenibile del pianeta, fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile’ ed ‘è pronta a coordinarne la realizzazione’. ‘Siamo tra i primi Paesi al mondo per la produzione ed utilizzo di immagini tele-rilevate da satellite, prime tra tutte quelle del sistema satellitare Cosmo-Skymed di prima e seconda generazione e del satellite PRISMA, realizzati dall’industria italiana su commessa e coordinamento dell’ASI’, ha ricordato il presidente dell’Asi. E ‘il programma Platino, piattaforma sviluppata da Asi, si presta benissimo a essere candidato ideale per la costellazione già presente nel Pnrr’ che potrebbe fornire le risorse necessarie per passare dai primi prototipi all’intera costellazione, ‘perché solo con una costellazione si potrà garantire la copertura e la frequenza di osservazione tali da offrire i servizi continui di monitoraggio che vogliamo offrire al nostro paese e all’Europa in termini di sicurezza, prevenzione, sorveglianza dell’ambiente’.

L’Agenzia spaziale italiana indica poi altre cinque possibili aree di intervento con impatto significativo sulle varie missioni del PNRR, da sviluppare in coordinamento con vari Ministeri interessati ai servizi ad esse correlati: Detriti spaziali e manutenzione orbitale; Tecnologie quantistiche spaziali; Smart Space factories; Accesso allo spazio; Telemedicina.

La prima proposta è diretta allo sviluppo progressivo di una capacità per la rimozione di detriti orbitali e manutenzione di sistemi orbitanti, allo scopo sia di garantire l’efficacia operativa dell’infrastruttura in orbita per l’intera durata della vita, sia di evitare le conseguenze negative e, financo, catastrofiche, che potrebbero derivare dall’abbandono in orbita di tali sistemi, una volta diventati inoperabili (c.d. ‘detriti spaziali’).

Quanto alle tecnologie quantistiche spaziali Saccoccia ha sottolineato l’importanza in futuro ‘di poter contare su una infrastruttura orbitale che permetta in ogni situazione, anche di crisi, di emergenza, di garantire l’interconnettività della nazione, del continente con una comunicazione di dati sicuri, non attaccabili, che non possano essere letti da occhi che non devono guardarli. Le tecnologie quantistiche sono il futuro della protezione dei dati e proponiamo che il nostro Paese si posizioni fortemente in questa sfida’. Nel contesto delle varie iniziative che sono in corso a livello europeo (in ambito UE e ESA) ed alla luce delle interazioni con importanti attività e settori complementari (quali ad esempio: Big data, sviluppo di capacità di Super Calcolo, Intelligenza Artificiale, sistemi per la Sicurezza, la Difesa, i Trasporti e le Infrastrutture Critiche), si propone il finanziamento di programmi ASI relativi ad attività per lo sviluppo di una missione operativa di telecomunicazioni satellitari per servizi istituzionali e governativi che facciano uso di tecnologie quantistiche (eg Quantum Key Communication) e che possano essere basate su una governance che preveda anche una partnership pubblico-privata.

In relazione alle ‘Smart space factories’ l’Asi propone di finanziare attività volte al miglioramento degli impianti e dei processi produttivi (manifattura, assemblaggio, integrazione e testing) attraverso l’impiego di architetture e tecniche automatizzate con uso pervasivo di robotica, Intelligenza artificiale e controlli di qualità real time (eg digital twins, controlli remoti, ecc.). Attraverso tali misure si potranno realizzare infrastrutture smart che potranno consentire la realizzazione a basso costo di flotte di mini e nano satelliti, anche da parte di PMI e start up.

Altra tematica che andrebbe essere inserita nel Pnrr riguarda l’accesso allo spazio, un settore di rilevanza strategica dalle varie potenze spaziali mondiali, come pure per l’Europa e per l’Italia. ‘Al fine di rafforzare le competenze nazionali sviluppate grazie alla realizzazione del vettore per il lancio di piccoli satelliti Vega (programma ESA con leadership nazionale), – si legge nel documento fornito alle commissioni del Senato – si propone di inserire nel PNRR alcune attività tecnologiche da realizzare in Italia ritenute chiave per il consolidamento e l’ulteriore sviluppo del posizionamento competitivo nel mercato commerciale, tra le quali sistemi di propulsione a propellente liquido per la progressiva sostituzione della propulsione a propellente solido, serbatoi leggeri in composito, tecnologie per mini-lanciatori (dedicati a piccoli-nano satelliti)’.

Infine, la telemedicina. In considerazione delle significative ricadute in ambito di welfare e sull’efficienza del servizio sanitario nazionale, si propone lo sviluppo di tecnologie per la diagnostica remota per l’individuazione di bio-marcatori per il tramite di dispositivi ‘Lab-On-Chip’ derivati dal settore dell’esplorazione spaziale, con caratteristiche di compattezza, basso costo, portabilità e semplicità d’uso per migliorare la salute umana nello spazio, ma anche, a larga scala, sulla Terra. Del progetto farà parte anche la realizzazione di laboratori e di un istituto per la gestione dei dati generati e per il coordinamento degli interventi operativi sui pazienti.

‘Le tematiche aggiuntive qui presentate – si legge ancora nel documento – potranno essere incluse nel PNRR aumentando fortemente il posizionamento italiano nello scenario spaziale europeo e mondiale. Il valore complessivo delle proposte legate allo spazio non supererebbe i 2,2 miliardi di Euro, poco superiore al doppio della proposta attuale. L’Agenzia Spaziale Italiana è pronta a dare il proprio contributo per consentire all’Italia, tramite il dominio spaziale, di massimizzare i ritorni derivanti dall’opportunità offerta dal PNRR’.