I pulcini collocano i numeri piccoli a sinistra, i grandi a destra

Studio mostra che le quantità vengono ordinate spontaneamente

LUG 1, 2020 -

Roma, 1 lug. (askanews) – I pulcini collocano spontaneamente quantità numeriche piccole a sinistra e grandi a destra, lo sostiene uno studio condotto da ricercatori del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova e del Center Mind/Brain Sciences (CIMeC) dell’Università di Trento e pubblicato di recente dalla rivista eLife.

Molte lingue moderne sono scritte da sinistra a destra, e la gran parte delle persone si rappresenta i numeri come se fossero collocati lungo una “linea mentale” con i numeri più piccoli a sinistra e quelli più grandi a destra. Gli scienziati hanno pensato perciò che l’orientamento della linea mentale dei numeri derivasse dalle nostre abitudini di lettura e di scrittura, che fosse cioè un prodotto della cultura piuttosto che una caratteristica innata del cervello. Evidenze recenti hanno messo in dubbio quest’idea, mostrando ad esempio che i neonati della specie umana e gli adulti di varie specie animali spesso tendono ad associare i numeri piccoli con la sinistra e quelli grandi con la destra. Tuttavia i sostenitori dell’ipotesi culturale argomentano che questi fenomeni potrebbero esprimere semplici preferenze individuali, fissate da processi di apprendimento.

Per risolvere la controversia, i ricercatori italiani – spiega una nota – hanno addestrato pulcini di tre giorni ad aggirare un pannello con cinque quadratini rossi per ricevere un premio. Successivamente veniva offerta agli animali la possibilità di scegliere tra due pannelli identici, che potevano avere due, cinque o otto quadratini rossi. I risultati hanno mostrato che quando i due pannelli avevano entrambi due quadratini (cioè una quantità più piccola), i pulcini sceglievano prevalentemente quello collocato a sinistra, mentre quando ne avevano otto (cioè una quantità più grande) sceglievano prevalentemente quello collocato a destra. Aspetto importante: quando la quantità non cambiava, e i due pannelli continuavano ad avere cinque quadratini, i pulcini sceglievano a caso il pannello di destra o di sinistra. I risultati mostrano chiaramente che questi animali neonati, in assenza di esperienze pregresse, ordinano spontaneamente le quantità, associando quelle più piccole alla sinistra e quelle più grandi alla destra.

Giorgio Vallortigara, che guida il team dell’Università di Trento, da tempo impegnato anche nell’indagare le origini della cognizione della numerosità, ha formulato un’ipotesi sul significato biologico di un tale ordinamento: “La mia idea è che l’ordinamento della linea mentale dei numeri sia legato all’asimmetria del cervello. In termini semplici: sappiamo che le esperienze di tipo positivo attivano di più l’emisfero sinistro e quelle negative il destro. Come risultato dell’attivazione differenziale dei due emisferi l’attenzione viene diretta nell’emicampo controlaterale, cioè sul lato opposto. Quel che accade in pratica è che la riduzione delle quantità attiva l’emisfero destro, e l’attenzione viene diretta a sinistra, mentre l’aumento delle quantità attiva l’emisfero sinistro, e l’attenzione viene diretta a destra. Mi aspetto che se anziché a un premio, come accade di solito, la variazione di quantità è associata a una punizione l’ordinamento possa svanire o addirittura rovesciarsi”.

I ricercatori stanno indagando questa ipotesi sia sui pulcini sia sui pesci zebra per comprenderne anche i meccanismi genetici e molecolari. Queste ricerche, finanziate al laboratorio del prof. Vallortigara da Human Frontiers Science Program (HFSP) e dallo European Reseach Council (ERC), possono aprire la strada a indagini sui disturbi nelle capacità di stimare i numeri e altre quantità che si palesano in malattie a base genetica quali la discalculia evolutiva. Autori dell’articolo dal titolo “Numerical magnitude, rather than individual bias, explains spatial numerical association in newborn chicks” sono Rosa Rugani, Giorgio Vallortigara, Konstantinos Priftis, Lucia Regolin.