Esa, centro controllo missioni s’adegua alle misure anti Covid-19

Personale ridotto al minimo per le operazioni critiche in orbita

MAR 19, 2020 -

Darmstaadt, 19 mar. (askanews) – Anche l’Esa si adegua alle misure anti Covid-19, riducendo al minimo il personale nelle sale di controllo missioni del centro Esoc di Darmstaadt, in Germania.

La priorità dell’Agenzia spaziale europea, infatti, è la salute del personale, anche se chi lavora a Darmstaadt ha il difficile compito di mantenere operative le missioni in orbita, assicurando allo stesso tempo che l’infrastruttura di terra funzioni come dovrebbe, comprese le 7 stazioni terrestri situate in 3 diversi continenti.

L’Esa ha attualmente 21 veicoli spaziali in orbita controllati dall’Esoc, che spaziano dall’osservazione della Terra dallo Spazio, all’astronomia e alle missioni di esplorazione planetaria nonché 5 satelliti della famiglia Sentinel che fanno parte del programma Copernicus dell’Unione europea. Queste missioni purtroppo non volano da sole e c’è bisogno di personale in servizio per correggere le orbite e raccogliere i dati scientifici.

Va detto che spesso le persone addette alle missioni spaziali lavorano a stretto contatto in sale di controllo relativamente piccole, di conseguenza l’Esa ha dovuto prendere diverse contromisure per rispondere alla crescente gravità della pandemia di Covid-19 che tengono conto delle direttive sanitarie, in particolare per quanto riguarda la riduzione al minimo del personale in servizio e del contatto tra le persone. A partire da lunedì 16 marzo, la maggior parte del personale dell’Esoc ha iniziato a lavorare da casa. Come accade di solito nei weekend, le squadre di missione ora sono ridotte alla presenza minima, mentre tutti quelli che possono svolgono il lavoro in smartworking, al meglio delle loro possibilità.

“Nella storia del centro di controllo missione dell’Agenzia – ha commentato Rolf Densing, direttore delle Operazioni dell’ESA – non c’è mai stato un periodo con così poche persone in sede. Questo ovviamente ha delle conseguenze importanti su come le missioni saranno gestite in volo, e per le prossime settimane, la priorità rimarrà proteggere la salute riducendo il numero di persone fisicamente presenti, assicurando comunque operazioni quotidiane efficaci”.

In futuro, se necessario, l’ESA potrebbe anche ridurre ulteriormente il personale in sede, prevedendo addirittura la sospensione della raccolta di dati scientifici, per focalizzarsi o semplicemente mantenere i veicoli spaziali in orbite sicure e stabili.

“Tale scenario – ha aggiunto Paolo Ferri, Capo operazioni di missione dell’ESA – potrebbe essere mantenuto per un bel po’ di tempo, estendendosi per molte settimane o mesi, se necessario”.

Per adesso all’Esoc si lavora per lo più per mantenere in “modalità ordinaria” la produzione dei dati delle missioni spaziali e la flotta di veicoli spaziali in orbita, nuovi o vecchi che siano. Allo stesso tempo, però, devono essere assicurate la preparazione e l’esecuzione di attività critiche, come le manovre per evitare collisioni o l’imminente sorvolo ravvicinato di BepiColombo alla Terra. Ma tutto sempre con le dovute cautele.