La vigna diventa hitech (e biologica) grazie ai robot

Due progetti dell'AIRLab del Politecnico di Milano

FEB 27, 2020 -

Milano, 21 feb. (askanews) – La vigna diventa hitech grazie ai robot. Dai sensori che monitorano le singole piante al sistema robotizzato anti parassiti che elimina i pesticidi, l’agricoltura di precisione può rivoluzionare il settore, come spiega il professor Andrea Bonarini del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano, responsabile del Laboratorio di intelligenza artificiale e robotica (AIRLab), che racconta alcuni dei progetti sviluppati, fra cui “Grape”, che fa parte del programma Horizon 2020.

“Abbiamo un manipolatore che viene portato sopra un robot mobile all’interno di una vigna, il robot è in grado di navigare autonomamente nella vigna e identifica dei luoghi sui singoli rami delle piante dove rilasciare una losanga che contiene feromoni, sostanze naturali che servono come trattamento antiparassitario, biologico”, ha spiegato Bonarini.

“Il trattamento che viene fatto con queste losanghe di feromoni è alternativo al trattamento classico che porta a irrorare tutte le piante con materiali tossici, questo è naturale, però non è economico da utilizzare con persone che mettono le losanghe vigna per vigna, pianta per pianta”, ha aggiunto.

Così le persone possono concentrarsi su compiti di alto livello, mentre il robot fa il lavoro di manovalanza, anche nel caso dell’altro progetto di ricerca “Internet for plants”. Il dispositivo “identifica le singole piante, ne fa un’analisi per stabilire lo stato di salute della pianta, il robot viene usato per fare monitoraggio automatico delle vigne in modo da identificare eventuali attacchi parassitari o situazioni di disagio delle piante e poter intervenire direttamente”.

Per questo progetto ci sono contatti con diversi enti per la commercializzazione.