Leonardo ridà vita alla storica rivista “Civiltà delle macchine”

Il periodico trimestrale parla del dialogo Scienza-Umanesimo

GIU 5, 2019 -

Milano, 5 giu. (askanews) – Divulgare la scienza, il progresso, la tecnologia, non è un’impresa facile. Con l’obiettivo di far dialogare la cultura scientifica con quella umanistica nasce – anzi rinasce – la rivista “Civiltà delle macchine”. Il nome è lo stesso della storica pubblicazione nata nel 1953 e diretta da Leonardo Sinisgalli, ingegnere, poeta e matematico. Uguale lo scopo: informare appassionati e semplici lettori sul cammino della scienza in questa importante fase di sviluppo tecnologico.

“Civiltà delle macchine”, che avrà una periodicità trimestrale, si avvale del contributo di filosofi, scienziati e artisti. È diretta da Peppino Caldarola ed edita da Fondazione Leonardo. Alla presentazione a Milano, c’erano Alessandro Profumo, Ad di Leonardo e Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo.

“Oggi come 66 anni fa – ha detto Profumo – siamo in una fase in cui la tecnologia porta a grandi discontinuità. Credo che avere un rapporto forte fra cultura umanistica e cultura scientifica, avere un luogo in cui si va a sintesi fra questi elementi, sia importante come lo era nel primo dopoguerra”.

“La Fondazione – ha aggiunto Violante – intende lavorare soprattutto sull’intreccio tra valori umani e valori delle nuove tecnologie. La rivista è il mezzo di comunicazione di questo intreccio. Noi riteniamo che si possono dominare queste tecnologie se si conoscono”.

Teatro per la presentazione della neonata rivista, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, simbolico crocevia di saperi e culture.

“È merito di Leonardo Company – ha spiegato il direttore, Fiorenzo Galli – la rinascita di questa fondazione e della rivista ‘Civiltà delle macchine’ che nel suo glorioso passato ha avuto firme importanti del mondo della letteratura e dell’Umanesimo come di quello della ricerca, della scienza e dell’innovazione. La rivista rinasce con gli stessi principi ma in un’epoca completamente diversa dove il mondo del digitale, dell’energia, il mondo che comunque vede l’uomo al centro dello sviluppo, dovrà avere anche in questa circostanza un’opportunità di crescita tutt’altro che trascurabile”.