Robotica, al lavoro per tracciare identikit automi del futuro

Progetto internazionale "RoboCom++" coordinato da Sant'Anna Pisa

NOV 23, 2016 -

Roma, 23 nov. (askanews) – Da un progetto a guida italiana il primo passo per aprire la nuova frontiera nello sviluppo del robot del futuro, in grado di svolgere funzioni sempre più complesse in maniera semplice e intuitiva, utile in ambienti domestici e indispensabile in quelli industriali, realizzato con un mix tra materiali “duri” e “soffici”.

Tracciare l’identikit della nuova generazione di robot è l’obiettivo di RoboCom++ (acronimo di “Rethinking Robotics for the Robot Companion of the future”), progetto di ricerca internazionale di cui è coordinatore e capofila l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

L’Istituto diretto da Paolo Dario – spiega la Scuola Superiore in una nota – si è infatti aggiudicato il “Second Joint Translational Call”, organizzato da FLAG-Era, organismo di ricerca che riunisce la maggior parte delle organizzazioni di finanziamento regionali e nazionali in Europa, con l’obiettivo di sostenere le FET Flagship, ovvero i progetti considerati strategici sulle tecnologie emergenti, destinati in futuro a ricevere finanziamenti pari a 1 miliardo di euro. Il progetto RoboCom++ coinvolge ben 24 partner internazionali, tra i quali Istituto Italiano di Tecnologia e Cnr. Alcuni dei 24 partner riceveranno finanziamenti dall’Europa, altri invece saranno coinvolti investendo fondi propri. Questo ultimo aspetto conferma l’importanza del progetto RoboCom++ e il suo potenziale sviluppo per l’Italia e per l’Europa.

Il progetto prenderà avvio con il 2017 e avrà durata triennale, con l’obiettivo principale di definire le linee guida per il futuro programma di ricerca interdisciplinare basato sulla nuova idea di robotica. Secondo Paolo Dario, che coordinerà RoboCom++, l’assunto è semplice eppure, potenzialmente, rivoluzionario: progettare il nuovo paradigma della robotica. In concreto, il sistema meccatronico (meccanico ed elettronico) sul quale si basa gran parte dei progetti attuali può essere superato per un nuovo approccio che punta a costruire un robot con funzionalità sempre più complesse e dai movimenti e dalle azioni più naturali possibili. Attraverso la compenetrazione tra materiali duri e soffici, ispirandosi ai principi della “soft robotics”, settore promettente della robotica per il quale l’Italia è leader internazionale, grazie a Scuola Superiore Sant’Anna e IIT, è possibile realizzare una nuova generazione di robot capace di adattarsi meglio alle necessità umane e di avere un impatto significato in molti campi della realtà, con particolare attenzione al mondo industriale e a quello del lavoro.

Le linee di azione sono principalmente due: realizzare test mirati per capire se questo nuovo sistema ha basi solide; coordinare una vasta comunità scientifica che coinvolge non solo l’ambito biorobotico ma che si estenda ad altre discipline come la biologia, la fisica, la matematica. RoboCom++ appare infatti come una sorta di progetto pilota che testerà l’effettiva valenza del sistema e le sue effettive potenzialità.