Autonomia, Fi: bene primo ok formale Cdm, ora confronto a Camere

Ronzulli-Cattaneo: 'Testo migliorato: via spesa storica, sì ai Lep'

FEB 2, 2023 -

Milano, 2 feb. (askanews) – “Bene questo primo passaggio formale in Consiglio dei ministri, ma adesso sarà importante il confronto in Parlamento”. Lo dichiarano i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, che rivendicano il miglioramento del ddl sull’Autonomia regionale, grazie all’eliminazione dei riferimenti alla spesa storica e all’obbligo di definire i Livelli essenziali delle prestazioni. “L’autonomia differenziata era prevista nel programma con il quale il centrodestra ha vinto, lo scorso settembre e con ampio margine, le elezioni politiche. È dunque serio e coerente che il governo avvii rapidamente questo importante percorso con l’approvazione in Consiglio dei ministri di un disegno di legge ad hoc. Si tratta di un provvedimento di attuazione del Titolo V della Costituzione che, oltre all’autonomia differenziata, prevede come obbligo per lo Stato la definizione dei diritti sociali e civili garantiti su tutto il territorio nazionale e la perequazione. Rispetto alle bozze che sono circolate nelle ultime settimane, il testo del ddl è stato notevolmente migliorato grazie anche alle proposte e agli emendamenti di Forza Italia: è stato cancellato ogni riferimento alla spesa storica e previsto per l’appunto la garanzia della definizione dei diritti sociali e civici – i cosiddetti Lep, livelli essenziali delle prestazioni – tanto al Nord come al Sud, introducendo così l’imprescindibile funzionamento della perequazione”. Per Ronzulli e Cattaneo “si passa, dunque, dalle parole ai fatti: si tratta dell’avvio di un percorso che dovrà essere condiviso in Parlamento, dove il testo potrà essere ulteriormente migliorato. Avevamo promesso che non ci sarebbero stati cittadini di ‘serie A e di serie B’, abbiamo mantenuto questo impegno. Bene, dunque, questo primo passaggio formale in Consiglio dei ministri, ma adesso sarà importante il confronto in Parlamento”.