M5S tratta l’adesione ai Verdi europei, scintille Bonelli-Conte

Dall'Italia accuse di incoerenza. Ma la decisione verrà presa a Bruxelles

GEN 27, 2023 -

Roma, 27 gen. (askanews) – Il Movimento 5 stelle a caccia di una casa europea (e da sempre restio a essere collocato in una delle famiglie tradizionali della politica continentale) è da tempo impegnato in un confronto con i Verdi europei per un ingresso nel gruppo Green al parlamento di Strasburgo/Bruxelles. “Il gruppo dei Verdi è molto affine per le politiche perseguite”, ha sostenuto il presidente del M5S Giuseppe Conte, incontrando la stampa in occasione del suo recente viaggio a Bruxelles. Sul tema si registra però il fuoco di sbarramento dei Verdi italiani, guidati dallo storico leader Angelo Bonelli e dalla co-portavoce Eleonora Evi (ex eurodeputata M5S). Conte ha precisato di ritenere “un errore di gioventù” l’alleanza con gli euroscettici britannici di Nigel Farage, che risale alla precedente eurolegislatura. L’ex presidente del Consiglio “è apparso molto convincente” durante il suo recente colloquio con l’Ufficio di presidenza della delegazione dei Verdi al Parlamento europeo, secondo una fonte presente all’incontro. E in una dichiarazione ad askanews, il co-presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Philippe Lamberts, si è detto “contento che avanzi concretamente” il confronto e che “è tempo di decidere”. Resta da vedere in che modo peserà la posizione “pacifista” assunta da Conte e dai 5 stelle, in particolare sulla posizione dei Verdi tedeschi, che sulla guerra e gli aiuti militari all’Ucraina hanno una posizione tradizionalmente più allineata con i vertici della Nato. La giornata di venerdì ha fatto registrare un infuocato botta e risposta tra i Verdi italiani e i 5 stelle. Bonelli e Evi, in una conferenza stampa, hanno elencato le ragioni che militano contro l’avvicinamento dei 5s agli ambientalisti. Fra queste, i decreti sicurezza varati dal governo Conte I; il piano clima ed energia inviato alla Ue nel gennaio del 2019, “che non rispettava gli obiettivi climatici sulla riduzione della CO2 e sul target di rinnovabili”; la promessa non realizzata di chiudere le fonti inquinanti dell’Ilva; l’approvazione di un condono edilizio ad Ischia e nelle zone terremotate; il mini-condono fiscale sulle cartelle non pagate. Sotto accusa anche i passati rapporti del M5S con Farage, quelli del Conte premier con la Russia e gli Stati Uniti di Donald Trump e la democrazia interna deficitaria. Per i Verdi è un “partito autocratico”. Quasi sprezzante la replica di Conte a Bonelli: “Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto”, e “pensare di poter rivendicare un monopolio (sulll’ambiente, ndr) mi sembra fuori luogo”. “Non capisco perché Conte abbia personalizzato una questione politica posta dai Verdi italiani”, gli ha controreplicato Bonelli, rilanciando le accuse di incoerenza sia sulla politica ambientale che sui migranti e sui rapporti con i “brexiteers” in Europa. Ma da Bruxelles i 5 stelle si difendono e rilanciano. Veemente la dichiarazione dell’eurodeputato Mario Furore: “Allo smemorato Angelo Bonelli ricordiamo che Eleonora Evi, co-portavoce del partito di cui fa parte e oggi al suo fianco durante la conferenza stampa nella sala stampa estera a Roma, è stata per ben 5 anni alleata di Nigel Farage nel gruppo Efdd al Parlamento europeo e su di lui non ha mai espresso nessuna critica”. Più politica la posizione espressa dal gruppo stellato a Bruxelles in una nota: “Non è assolutamente vero – si legge nel comunicato – che l’Unione europea abbia bocciato il Piano energia e clima del governo Conte. Il dossier dei Verdi analizza la bozza del 2019, mentre il testo definitivo presentato a Bruxelles nel 2020 fissava deiátarget addirittura superiori rispetto a quelli stabiliti dalla Ue stessa. Non a caso la Commissaria europea Kadri Simson si è congratulata con il governo italiano il 19 febbraio 2020. Sull’Ex Ilva l’accordo con la proprietà Mittal, raggiunto nel dicembre 2020, prevedeva ben 2 miliardi di euro di investimenti sul piano ambientale, una novità assoluta. A Ischia, come è noto, non c’è stato nessun condono e l’amnistia fiscale di cui parlano i Verdi italiani era una proposta della Lega che, proprio grazie all’intervento del Movimento 5 Stelle, non è mai entrata nel dl fiscale. Sulla politica estera tutte le contestazioni offerte da Bonelli ed Evi sono imbarazzanti e pretestuose ed è assolutamente falso che il presidente Conte si sia schierato contro le sanzioni alla Russia”. La decisione comunque verrà presa a Bruxelles, la discussione nel gruppo dei Verdi europei, dove gli italiani non hanno un peso troppo marcato, è ancora in corso e le fonti interne garantiscono che comunque si concluda sarà difficile che venga assunta una decisione all’unanimità: ma basta la maggioranza per ratificare o respingere una eventuale ammissione dei 5 stelle.