Conte: legge di bilancio misera, apre una guerra agli ultimi

"Dopo la 'prudenza draghiana' oggi conosciamo 'l'austerity meloniana'"

NOV 22, 2022 -

Roma, 22 nov. (askanews) – “Ci avevano raccontato di essere ‘pronti’, eppure la legge di bilancio si conferma una manovra davvero misera che, incapace di rispondere al disagio del Paese, apre una guerra agli ultimi”. Lo ha scritto su Facebook il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Nella conferenza stampa di oggi – ha aggiunto – il presidente Meloni ha parlato di una manovra coraggiosa, nel segno della crescita e della giustizia sociale: parole impudenti che suonano come una presa in giro degli italiani. La realtà è che dopo la ‘prudenza draghiana’ oggi conosciamo ‘l’austerity meloniana’. A detta dello stesso Governo 21 miliardi sui 35 previsti serviranno solo a coprire i primi mesi del caroprezzi. Nessuna forma di investimento è stata prevista, il che spiega una crescita che nelle più rosee previsioni non supererà, a detta del Governo stesso, il +0,6% di Pil”. “Famiglie e imprese – è l’accusa di Conte – sono costrette ancora a tirare la cinghia. Roboanti annunci su decontribuzioni sulle assunzioni già portati avanti dai miei Governi, un taglio del cuneo fiscale che di fatto si rivela irrisorio e riguarda solo una ristretta platea di lavoratori: una pistola ad acqua rispetto ai provvedimenti del Conte II che avevano portato oltre 100 euro in busta paga, in un periodo in cui peraltro non c’erano il caroprezzi e l’inflazione gravissima di oggi. Anzi, a questa grave emergenza si risponde tagliando gli aiuti contro il carobenzina con conseguenti aggravi per tutte le famiglie. In compenso festeggiano, però, evasori e corrotti”. A giudizio dell’ex presidente del Consiglio “questo Governo ha voluto mostrare i muscoli solo contro una fascia ristretta di popolazione: spaccia vigliaccheria per coraggio, confonde la prudenza con l’ignavia. Vuole togliere al Paese l’unico sostegno che non ha mandato per strada milioni di persone in estrema difficoltà e lavoratori che pagano lo scotto di stipendi da fame che non consentono nemmeno di fare la spesa. Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro. Non possiamo permettere un massacro sociale”, ha concluso Conte.