Milano, bufera sul “no” al Famedio per l’ex Dc Vincenzo La Russa

Presidente del Consiglio comunale lo ritiene nome "divisivo"

OTT 4, 2022 -

Milano, 4 ott. (askanews) – A pochi giorni dalla polemiche suscitate dal saluto romano dell’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, la memoria di un altro membro della famiglia, il defunto fratello maggiore Vincenzo, già senatore della Dc, è al centro di una disputa politica che sta paralizzando la commissione comunale competente sui cittadini benemeriti da iscrivere quest’anno al Famedio del cimitero Monumentale, il pantheon dei milanesi illustri, in occasione della tradizionale cerimonia del 2 novembre. Il nome del politico, morto meno un anno fa, è stato infatti proposto da Fdi, ma bloccato in quanto ritenuto “divisivo”. “Per due volte, prima delle elezioni politiche e appena dopo, ho sospeso il confronto, che si è arenato sul nome di Vincenzo La Russa, ex consigliere e parlamentare della Democrazia Cristiana, fratello del neo assessore lombardo Romano e del Senatore Ignazio”, ha ricordato oggi sui social la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi (Pd). “Sgombriamo il campo da equivoci spiacevoli: non ho nulla contro la persona né la sua storia, ho ritenuto però la proposta avanzata da Fratelli d’Italia inopportuna, con tratti di strumentalità e potenzialmente divisiva. Per questo ho sospeso e rinviato la Commissione”, ha aggiunto. “L’obiettivo è tenere il Famedio al riparo da strumentalizzazioni e forzature. Il dubbio che sia così nasce proprio dal fatto che se i proponenti in Commissione avessero davvero a cuore la memoria di questa persona la sottrarrebbero alle possibili strumentalizzazioni di un dibattito politico così acceso e delicato” ha precisato Buscemi. “Lamentano addirittura una censura. Direi che sono proprio fuori strada: non è nella mia e nella nostra cultura censurare, e basta anche con questo ricorso continuo al vittimismo. Vorrei evitare di trasformare il Famedio, che è una istituzione legata alla memoria collettiva, in qualcosa di divisivo per Milano. E su questo ho raccolto la piena condivisione da parte degli altri membri della maggioranza e degli assessori che mi affiancano in Commissione” ha continuato. “Ho voluto inoltre tendere una mano ai proponenti, così da poter valutare anche in modo sereno il profilo e gli eventuali criteri, chiedendo loro di rinviare la candidatura al prossimo anno, auspicando un clima politico generale più disteso. Ma da parte loro è arrivato un netto rifiuto. Mi spiace ma il Consiglio Comunale e la Città tutta dovrebbero essere preservate da iniziative strumentali”, ha concluso.