Ermini: concorsi lenti, siamo a corto di giudici. Emergenza grave

In campagna elettorale bandierine che non c'entrano coi problemi

AGO 28, 2022 -

Giustizia Roma, 28 ago. (askanews) – “Siamo a corto di giudici e lo saremo fino al 2024, quindi prepariamoci ad affrontare un’emergenza grave che chiama tutti al senso di responsabilità. Anche chi, in campagna elettorale, sventola solo bandierine che c’entrano poco i veri problemi”. A lanciare l’allarme, in una intervista a Repubblica, è stato il vicepresidente del Csm David Ermini. “Purtroppo sulla giustizia – è l’accusa dell’ex parlamentare democratico – si è investito sempre troppo poco. E negli ultimi decenni l’efficienza non è stata la priorità. E ora se ne paga il prezzo. Sulle assunzioni il Csm non ha alcuna competenza, per siamo coinvolti lo stesso. Gli ultimi governi hanno tentato di recuperare sul fronte della mancanza sia del personale che dei magistrati. Ma il numero delle toghe in servizio è in perenne discesa”. Ermini ha spiegato al quotidiano romano che “da qui al 2024 non potranno entrare in ruolo i nuovi giudici… Purtroppo tutti voi non sapete come funzionano i concorsi. Quello da 310 posti è stato falcidiato allo scritto, sono rimasti in lizza 200 candidati che stanno ancora sostenendo le prove orali. Anche ammesso che la gran parte venga promossa, dovranno affrontare il tirocinio, e poi chiedere la sede. Fino al 2024 non se ne parla. Quello da 500 posti fermo alla correzione degli scritti”. “Sono preoccupato – ha proseguito il vicepresidente dell’organo di autogoverno della magistratura – soprattutto degli effetti sulle corti d’appello chiamate ad applicare la regola dell’improcedibilità. Qui si rischia la falcidia dei processi. Ho sempre espresso un giudizio positivo sull’insieme delle riforme, ma ho pure detto che senza un adeguato numero di magistrati, che pure vantano un eccellente tasso di produttività, il rischio era di finire nei guai. Ma qui non posso nascondere la verità: perché la politica non ha affrontato il problema dei concorsi? È chiaro che così come sono adesso non vanno perché ci vogliono 4 anni tra il bando e la presa di possesso. Un tempo inaccettabile. Va ridotto, almeno nell’emergenza, il tirocinio”, ha concluso Ermini.