Mercoledì 3 agosto 2022 - 18:36
Si sono suicidate 44 persone in 7 mesi nelle carceri italiane
I dati dell'associazione Antigone. "Rforma non può essere rinviata"

Ogni suicidio, va ricordato, è un atto a sé, legato alla disperazione di una persona. Tuttavia, quando i suicidi sono così tanti (nel 2022 uno ogni meno di 5 giorni) e in carcere ci si uccide 16 volte in più che nel mondo libero, l’intero sistema penitenziario e quello politico non possono non interrogarsi sulle cause di questo diffuso malessere. Ad uccidersi sono persone spesso giovani, la maggior parte di chi si è tolto la vita quest’anno aveva tra i 20 e i 30 anni. I problemi che possiamo riscontrare, anche guardando alle carceri dove sono avvenuti questi suicidi, sono sempre gli stessi: cronico sovraffollamento, elevata percentuale di detenuti stranieri, di tossicodipendenti e di detenuti affetti da patologie psichiatriche, ed una carenza di personale specializzato per farsi carico di queste criticità”. E’ quanto dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone che chiede “atti urgenti” allle istituzioni.
“Sappiamo che il Governo può solo fare atti di ordinaria amministrazione. Ma allargare con atto amministrativo il diritto a telefonate si può fare. Una telefonata, in un momento di disperazione, può salvare una vita. Ci rivolgiamo al Ministro perchè solleciti una disposizione regolamentare di questo tipo e alle forze politiche non di maggioranza perchè non si oppongano”, spiega il presidente di Antigone che aggiunge: “La caduta anticipata del governo ha fermato anche altre importanti riforme messe in cantiere grazie al lavoro della Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario, guidata dal Prof. Marco Ruotolo. Sono riforme urgenti che non possono più essere rimandate. Il dramma costante dei suicidi, che quest’anno ha raggiunto questi numeri ancor più drammatici ce lo dice con grande forza e evidenza. Quella delle carceri è una situazione che non si può più ignorare. La si metta al centro della campagna elettorale con uno spirito costruttivo, in linea con il dettato costituzionale”, conclude Gonnella.
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