Landi (Lega): Giani rinunci a incarico rigassificatore Piombino

"E venga a informare l'Aula sul progetto"

GIU 15, 2022 -

Toscana Firenze, 15 giu. (askanews) – “Basta silenzi e reticenze: il presidente della Regione Toscana e commissario per il rigassificatore a Piombino venga in aula per informare il Consiglio sullo stato di avanzamento di un progetto che porta con sé rischi per l’ambiente e il tessuto economico e sociale piombinese e rinunci all’incarico di commissario affidatogli dal governo pochi giorni fa”. Così il consigliere regionale della Lega e portavoce dell’opposizione annunciando il deposito di una richiesta, sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del centrodestra, di comunicazione urgente al presidente della Giunta regionale Eugenio Giani relativa alla concreta possibilità che uno dei due nuovi rigassificatori sia collocato all’interno del porto di Piombino, anche alla luce della recente nomina di Giani a commissario per l’opera. “Di fronte a un intervento così impattante c’è un dovere di trasparenza nei confronti delle istituzioni e della comunità. Un dovere che ad oggi non è stato assolto. Ricordo che due mesi fa presentai un’interrogazione urgente, a cui per due consigli consecutivi non ho ricevuto risposta, se non una candida ammissione del presidente Giani, che a fronte dell’assenza dell’assessore all’Ambiente Monni, è intervenuto dicendo ‘allo stato attuale non so niente’. Ecco – aggiunge il portavoce dell’opposizione – oggi che è commissario, oggi che le ipotesi sono diventate quasi certezze, oggi che i rischi per l’ambiente, per le imprese – in particolare il polo agro-ittico del golfo di Follonica – per l’intera comunità piombinese sono noti e concreti, la Giunta non può trincerarsi dietro il solito imbarazzato silenzio. Il presidente Bonaccini, commissario per il rigassificatore a Ravenna, è ampiamente intervenuto, ribadendo ad esempio che il suo sì è relativo a un impianto al largo, non in porto. Giani venga in aula e informi il Consiglio, e di conseguenza la cittadinanza, e respinga la nomina. Altrimenti si renderà complice di un’opera che potrebbe danneggiare l’ecosistema e colpire pesantemente un distretto economico che dà lavoro a circa 200 persone e garantisce il 60% della domanda interna di pescato”, conclude Landi.