Letta:Europa sia grata a Draghi, con autorità ha messo Biden in guardia

Ue punta a cessate il fuoco e negozaito, buon gioco di sponda Premier-Macron

MAG 12, 2022 -

Ucraina Roma, 12 mag. (askanews) – “Gli europei dovrebbero essere grati a Draghi per quello che ha fatto in America. Ha messo in guardia gli Stati Uniti sulla situazione che c’è in Italia e in Europa, che si fa sempre più complessa. Europeisti e atlantisti hanno il dovere di aiutare l’Ucraina a difendersi, con tutti i mezzi a disposizione, ma gli Stati Uniti hanno il dovere di aiutare l’Europa a trovare un punto di caduta”. Ovvero “ragionare sulla creazione di condizioni per un cessate il fuoco e per un negoziato”. E “in questo, negli ultimi giorni mi pare ci sia stato un buon gioco di sponda tra Draghi e Macron”. Lo sottolinea, in una conversazione con il direttore del Foglio Claudio Cerasa, il segretario del Pd Enrico Letta all’indomani della visita di Mario Draghi a Washington per incontrare il presidente Usa Joe Biden e i vertici del Congresso Usa. “Draghi – afferma Letta- ha negli Stati Uniti un’autorevolezza che nessun altro ha nell’Unione europea. E il presidente ha fatto valere la sua voce a Washington per rappresentare bene un clima complesso che c’è in Italia e in Europa: un clima che si sta deteriorando. Credo che la sua fosse la voce che più di chiunque altra, senza secondi fini elettorali, poteva far entrare nell’agenda americana il senso chiaro del deterioramento di questa situazione”. “Il punto di caduta – avverte ancora il segretario Pd- deve essere anche una maggiore attenzione alla comunicazione e all’uso delle parole. In questo senso, l’uscita di Boris Johnson sul portare la guerra in Russia ha fatto dei danni. Questo deve essere un punto chiave: si difende l’Ucraina, non si fa la guerra alla Russia. C’è un’oggettiva differenza, che non è certo quella tra armi difensive e offensive, ma quella tra la difesa dell’integrità dell’Ucraina e l’offensiva nei confronti della Russia. Quest’ultima nessuno se la può permettere”. Letta infatti non nasconde, in generale, una forte preoccupazione per gli sviluppi del conflitto armato in Ucraina. Perchè non vede nelle azioni di Vladimir Putin “un solo segnale che possa offrire uno spiraglio per l’inizio dei negoziati”. E per “il peso che potrebbe avere la guerra sul nostro tessuto produttivo”. Così come l’idea sposata da molti in base alla quale “le responsabilità della guerra che si protrae siano di chi difende l’Ucraina e non di chi l’Ucraina sta provando a invaderla da mesi: non ha ovviamente senso” lo preoccupa assai. Come i tanti che nell’opinione pubblica italiana “non sembrano avere intenzione di usare la difesa dei nostri valori non negoziabili per dare una nuova forma alle proprie traiettorie imprenditoriali”. D’altra parte “mi capita spesso – denuncia ancira una vota sull’informazione sulla guerra in Italia il segretario Pd- di vedere dibattiti in Francia, e in altri paesi come l’Inghilterra: non riscontro fenomeni come quelli che osserviamo da molti mesi in Italia”.