Energia, Fedriga: misure Governo importanti ma non sufficienti

Conferenza di Senigallia

MAG 9, 2022 -

Energia Trieste, 9 mag. (askanews) – “Sicuramente oggi ci troviamo di fronte ad una situazione internazionale che influisce direttamente e alle volte in modo drammatico sul sistema produttivo del Paese. Le misure che ha messo in campo il Governo, che ringrazio, di contenimento dei costi energetici sono sicuramente importanti, ho paura non sufficienti in prospettiva”. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, intervenendo in videoconferenza alla riunione della Commissione sviluppo economico della stessa Conferenza, in corso a Senigallia. “Spero che la stessa visione solidale che c’è stata durante la pandemia, tutti i Paesi europei possano avere la stressa visione solidale anche per contenere i costi dell’energia che oggettivamente, soprattutto su determinate filiere, stanno condizionando il nostro sistema produttivo” ha aggiunto Fedriga. Il presidente ha precisato che, però, il rincaro energetico non è l’unico problema. “Anche prima della guerra abbiamo visto un forte rincaro delle materie prime e anche una mancata disponibilità di materie prime e della componentistica, soprattutto quella a basso valore aggiunto. Anche su questo penso che a livello europeo – ha proseguito il presidente – sia necessario fare una forte riflessione perché la delocalizzazione della componentistica a basso valore aggiunto che è avvenuta negli ultimi decenni ha portato di fatto ad una diretta dipendenza del nostro continente da Paesi terzi”. Fedriga ha poi specificato che le filiere principali – automotive, elettronica, elettrodomestici – sono state fortemente colpite (“penso banalmente ai microchip”). “Dobbiamo riportare queste produzioni in Europa e mettere in campo politiche europee, come avviene per esempio per l’agricoltura – ha insistito Fedriga -. Occorre cioè sostenere quelle filiere che magari nella parte iniziale, con la componentistica a basso valore aggiunto, per cui quella produzione non è redditizia e viene quindi delocalizzata. Occorre fare come avviene con l’agricoltura. Credo che sostenere l’inizio della filiera sia fondamentale per garantire tutto il processo e non essere totalmente dipendenti da Paesi terzi”.