Quirinale, il gesuita Spadaro: Mattarella bis una garanzia

"Il suo è un sacrificio personale per il bene del paese"

GEN 29, 2022 -

Elezione Quirinale Città del Vaticano, 29 gen. (askanews) – La scelta di rieleggere Sergio Mattarella, “figura molto gradita al mondo cattolico”, è dovuta ad una situazione “inedita e un po’ di emergenza”, è frutto di un “sacrificio personale per il bene del paese”, ed è “una garanzia” per il paese. Lo afferma padre Antonio Spadaro, gesuita vicino a papa Francesco. “Se il Presidente Mattarella darà la sua disponibiltà certamente sarà un sacrificio personale per il bene del paese: gliene va dato atto con gratitudine sincera”, commenta con askanews il direttore della Civiltà cattolica. Il capo dello Stato “è una figura molto gradita al mondo cattolico, ed ha sempre mantenuto nella giusta maniera i rapporti di rispetto con l’oltretelevere”, sottolinea padre Spadaro. “Credo che il mondo cattolico abbia percepito la sua volontà di concludere il suo mandato come assolutamente sincera. Certo, la situazione che si è venuta a creare è inedita e un po’ di emergenza, e in questo senso si accoglie la sua dipsniblità come segno di piena continuità rispetto a come si è comportato fino a adesso, mantenendo cioè al primo posto il bene del paese”. Il gesuita messinese analizza i nodi politici che hanno portato le forze politiche ad appellarsi a Mattarella per la rielezione. “E’ diventato evidente che il tandem Mattarella-Draghi è riuscito nell’impresa quasi impossibile di mediazione tra le forze politiche, da una parte, e di garanzia, dall’altra, della credibilità internazionale. Si capisce come le segreterie non abbiano il controllo pieno dei partiti, gli schieramenti sembrano implodere, i partiti mutano profondamente e cambiano i rapporti di forza tra di loro. Alla fine c’è stato da una parte la volontà di scegliere una figura super parte e non divisiva, dall’altra c’è stato un continuo susseguirsi di fughe in avanti e stop-and-go. Certo sarà necessaria una riflessione all’interno dei partiti sulla loro identità e sulle coalizioni possibili”. “Di fronte ad una situazione di questo genere, in una fase turbolenta e magmatica in vita del paese, mi sembra che la soluzione del Mattarella bis sia certamente una garanzia”, afferma padre Spadaro. “La formazione del presidente Mattarella è legata al mondo cattolico”, ricorda il direttore del quindicinale dei gesuiti stampato con l’imprimatur della Segreteria di Stato vaticana. “Anche noi di Civiltà cattolica lo sentiamo molto vicino: ci ha incontrati tre volte, una volta è venuto a farci visita e due volte ci ha ricevuto al Quirinale. Nei suoi messaggi – sottolinea Spadaro – ha fatto comprendere come la sua fede motivi il suo agire ma senza indebite interferenze tra ambito religioso e politico. Ma rimane chiara in lui la consapevolezza che la sua energia per il bene comune è radicata nella sua fede”. Padre Spadaro sottolinea un aspetto di questa giornata politica: “Mi colpisce – afferma – che siano i capigruppo a recarsi al Quirinale: mi sembra un segnale molto forte che riconosce come la richiesta di una rielezione provenga dalla base, non dai segretari di partito e dagli apparati ma dal paese. E’ un segno di grande rispetto per il Parlamento”. In vista di un nuovo settennato, il gesuita invita a rileggere il messaggio di fine anno, “che per me diventa a questo punto non un messaggio d’addio ma un messaggio programamtica, nel quale la parola speranza è quella che emerge maggiormente: ‘Ho percepito accanto a me l’aspirazione diffusa degli italiani a essere una vera comunità, con un senso di solidarietà che precede, e affianca, le molteplici differenze di idee e di interessi’. Penso – conclude padre Spadaro – che queste parole siano la chiave per comprendere cosa accadrà adesso e quale sarà il suo modo senso della sua azione”.