“Draghi al Colle avrebbe meno potere” (l’economista Daniel Gros)

"Lo stallo fa male alla ripresa"

GEN 26, 2022 -

Elezioni Quirinale Roma, 26 gen. (askanews) – “Speriamo che questa disputa sul Quirinale si risolva presto, perché ogni giorno che passa è un giorno perso per il rilancio dell’economia. E di tempo ne è stato perso fin troppo, anche con il governo attuale”. Lo afferma in una intervista a Repubblica Daniel Gros, economista tedesco che dirige a Bruxelles il Center for european policy research. “D’accordo che è stato un anno di emergenza pandemica, però si è perso di vista il controllo della finanza pubblica. E questo dall’ex presidente della Bce non me l’aspettavo”, osserva. Draghi ora potrebbe salire al Quirinale… “Non mi faccia tuffare in un acquario pieno di pescecani. Dico solo che, una volta al Quirinale, Draghi perderebbe capacità di controllo sulle singole poste di bilancio e sulla politica economica. E se l’Italia finisse sotto accusa in Europa o sotto il tiro dei mercati cosa potrebbe fare? Cambiare governi all’infinito, come si è sempre fatto, e non di più. Quel minimo di rigore che aveva impostato sarebbe vanificato, un po’ come è stato per Monti”. Peraltro, insiste Gros, “perché non si parla più di spending review? La finanza pubblica, con l’urgenza di portare sotto controllo il debito, è stata la grande assente in quest’anno di governo, e con un premier di questo livello è l’ultima cosa che ci si poteva attendere. Ed è sconcertante per un Paese in cui il debito pubblico è al 155% del Pil e il deficit oltre il 9”. La trattativa per il rinnovo del Patto di Stabilità, conclude, “sarà il banco di prova. Nessuno sembra avere voglia di fare sconti, e l’Italia ci arriva nelle peggiori condizioni: uno spread che rischia di impennarsi, una finanza fuori controllo, una massa di provvedimenti preliminari al Pnrr che non sono stati neanche impostati malgrado l’assommarsi di “scatole vuote” sotto la voce riforme, una politica erratica e debole che non è in grado di fare le scelte dure che servono. Ed è paradossale per un Paese che è stato governato per un anno da uno degli uomini più stimati e ascoltati a livello internazionale”. Vep/Int5