Testamento (Alt): Stellantis in Polonia, preoccupazione per Sevel

Azienda beffa Governo o Giorgetti e Orlando prendono in giro lavoratori?

GEN 14, 2022 -

Stellantis Roma, 14 gen. (askanews) – “Le notizie diffuse giorni fa da alcuni siti internet di settore circa l’apertura a Gliwice, in Polonia, da parte del colosso automobilistico Stellantis, di un nuovo stabilimento che si occuperà unicamente della produzione di furgoni e veicoli commerciali hanno inevitabilmente riacceso fondate preoccupazioni sul reale futuro dello stabilimento Sevel di Atessa e rappresentano una secca smentita alle dichiarazioni del Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 11 ottobre, che in un comunicato ufficiale aveva fornito rassicurazioni circa l’assenza di qualsiasi volontà di Stellantis di delocalizzare la produzione dello stabilimento abruzzese in Polonia”. Lo dichiara in una nota Rosa Alba Testamento, deputata di Alternativa, che aggiunge: “Quindi delle due l’una: o Stellantis si fa letteralmente beffe del Governo Draghi e dei ministri Giorgetti e Orlando oppure i ministri stanno prendendo in giro i lavoratori e le lavoratrici”. “A dicembre – prosegue la parlamentare molisana – ho presentato un’interrogazione in cui ho chiesto ai Ministri Giorgetti e Orlando di fare chiarezza sul ruolo che Stellantis intende attribuire agli stabilimenti italiani negli asset del gruppo, ma nessuna risposta mi è stata ancora data”. “E’ urgente – sottolinea Testamento – che il Governo dia segnali concreti in merito, perché finora le certezze produttive e occupazionali hanno riguardato solo il distretto industriale di Torino, per il quale è stato confermato un ruolo centrale per la ricerca e l’innovazione, mentre nulla è dato sapere per il progetto della gigafactory di Termoli, rispetto al quale anche i due Ministri non sono andati oltre la semplice buona intenzione di accompagnare l’iniziativa”. “Questo – conclude l’esponente di Alternativa – non è una buona notizia considerando la scelta discutibile fatta dall’Esecutivo nell’ultima legge di Bilancio di non sostenere la mobilità elettrica e sostenibile”.