Draghi chiude giro partiti su manovra, lavora su “tesoretto”. Domani vede sindacati

Raccolte richieste, si cerca sintesi

DIC 1, 2021 -

Manovra Roma, 1 dic. (askanews) – Finito il giro di “consultazioni” con i partiti Mario Draghi convoca per domani a Palazzo Chigi i sindacati, con l’obiettivo di chiudere la partita sulla manovra, magari utilizzando per un aggiustamento il “tesoretto” reperito che ammonterebbe intorno agli 800-900 milioni di euro. Dopo gli incontri dei giorni scorsi, oggi a Palazzo Chigi sono arrivati i gruppi delle Autonomie, di Coraggio Italia, di Italia viva e di Leu. Il premier e i ministri Daniele Franco e Federico D’Incà hanno incassato un sostanziale apprezzamento (soprattutto dalle prime tre formazioni) e raccolto le varie richieste. “Ascoltano molto, parlano poco, si capisce quando un tema interessa, ma non abbiamo avuto risposte alle nostre sollecitazioni”, è il racconto che viene da più di uno degli esponenti dei partiti arrivati oggi nella Sala Verde. “Abbiamo ascoltato le istanze di tutte le forze politiche che sostengono il Governo. Tutte le proposte saranno oggetto di un lavoro di sintesi così da rendere il documento condiviso nel modo più ampio”, scrive su Facebook D’Incà. Obiettivo è quello di sminare il terreno dalle tensioni, visti anche i tempi stretti e la valanga di emendamenti. Quelli presentanti in commissione sono 6.290 ma su questa enorme massa, spiegano fonti parlamentari di maggioranza, si sta lavorando per cercare di arrivare a circa 500 proposte di modifica segnalate dai gruppi e su cui si concentrerà l’esame della commissione bilancio. Nel merito del provvedimento, l’accordo sul fisco era stato trovato, ma sul tema tutti i partiti, più o meno, in questi tre giorni di incontri hanno chiesto aggiustamenti. Tra gli altri, Leu chiede un maggiore taglio per le fasce più basse, la Lega rilancia la flat tax, Iv la decontribuzione dei lavoratori. Altra priorità segnalata da tutti, e che lo stesso Draghi ha ben presente, è quella del caro-bollette, che pesa sulle tasche delle famiglie e sulle imprese, rischiando di creare problemi alla fragile ripresa, su cui c’è anche l’incognita della variante omicron. Proprio su questi due fronti, secondo quanto si apprende, potrebbe concentrarsi un intervento aggiuntivo basato sul “tesoretto”. Parte dei fondi potrebbe andare alla riduzione dei costi di gas e luce, parte a un ulteriore intervento sul cuneo. Una soluzione proposta tra gli altri, oggi, da Italia viva. Da trovare anche una quadra sul reddito di cittadinanza, su cui gli schieramenti passano dal Carroccio che vorrebbe se non abolirlo restringerne di molto le maglie, ai pentastellati che dicono “mai un ridimensionamento” passando per il Pd che apre a modifiche mantenendo però l’impianto. Altro tema ‘caldo’ il superbonus 110%: tutti i partiti lo sostengono, ma tornare indietro sulle modifiche apportate sembra difficile. Di manovra, fisco e pensioni Draghi (e il ministro del Lavoro Andrea Orlando) parlerà domani anche con i segretari di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. I tre sono attesi alle 17.30 a Palazzo Chigi, dopo la “rottura” che si è registrata lunedì con Franco al tavolo sull’uso degli 8 miliardi di taglio delle tasse. I sindacati hanno chiesto più risorse per lavoratori e pensionati, ma, dicono, hanno trovato una “indisponibilità” al confronto. A Draghi il compito di ricucire, se possibile, per garantire alla manovra una navigazione il più possibile tranquilla, dentro e fuori il Parlamento.