Gelmini: tutela di Stato per le donne che denunciano violenze

"Ogni tre giorni un femminicidio, intollarabile"

SET 26, 2021 -

Femminicidi Roma, 26 set. (askanews) – “Ogni tre giorni viene uccisa una donna. E’ intollerabile. Il femminicidio è un crimine orrendo che va sconfitto e sappiamo che non basta la legislazione penale”. Così Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, in un’intervista a “Libero”. “Occorre una svolta culturale che non si realizza da un giorno a un altro, ma quello che non si può più sopportare è che ad esserne vittime siano donne che hanno già denunciato, che si sono fidate dello Stato e che poi sono ugualmente preda della violenza dei loro ex. Penso al caso di Vanessa di Acitrezza che aveva denunciato l’ex. A nulla è servito il divieto di avvicinamento. O a quello di Deborah uccisa dall’ex marito dopo ben 19 denunce. Sono donne tradite due volte: la prima da chi diceva di amarle e la seconda da chi doveva proteggerle”. “Il mio obiettivo è assicurare una più sicura rete di protezione per chi denucia. La proposta è di realizzare una estensione alle donne che denunciano della disciplina prevista per i testimoni di giustizia dalla legge n. 6 del 2018. L’attuale sistema incentrato sulle case rifugio e sui centri anti-violenza rappresenta senz’altro una buona base, ma ritengo necessario fare un passo in più, implementando nel modello alcune previsioni mutuate dalla normativa sui testimoni di giustizia, in tre direzioni”, ha aggiunto. “Riprendere le misure di tutela, quali la predisposizione di forme di vigilanza e protezione, accorgimenti tecnici di sicurezza per le abitazioni e i luoghi di lavoro, ricollocazione della residenza, documenti e generalità di copertura. Offrire un sostegno economico per assicurare condizioni di vita equivalenti a quelle pre-denuncia, per le spese d’alloggio, peri figli, per le spese legali. Occorrono misure per preservare la posizione lavorativa e sociale, o assicurare un pronto reinserimento, con la conservazione del posto di lavoro pubblico o privato, la possibilità di trasferimento in altra sede, l’accesso a finanziamenti o mutui agevolati, il sostegno ad attività imprenditoriali in difficoltà”. “C’è il pericolo che le donne smettano di denunciare e si rassegnino. Sono stati fatti molti passi avanti, grazie anche all’impegno delle parlamentari di Forza Italia. Penso al Codice rosso alle norme contro il revenge porn, alla legge contro i matrimoni forzati. Ma dobbiamo fare di più, e per questo chiederò aiuto al ministro Elena Bonetti che si sta occupando molto bene della Pari opportunità”.