Maeci, riforma alla Camera: una direzione per la diplomazia culturale

Emiliozzi (M5s): svolta epocale, finalmente il giusto riconoscimento

SET 15, 2021 -

Farnesina Roma, 15 set. (askanews) – “Finalmente, con la modifica dei regolamenti e della struttura del Ministero degli Esteri, l’Italia si allinea ai Paesi più avanzati del mondo e tributa il giusto riconoscimento alla Diplomazia Culturale, strumento fondamentale per la nostra promozione all’estero e per il posizionamento italiano nello scenario geopolitico”. Ad affermarlo è Mirella Emiliozzi, deputata del M5s in commissione Esteri e relatrice del provvedimento, esaminato oggi a Montecitorio. “La principale innovazione presente in questo testo – spiega – consiste infatti nell’istituzione della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale, a cui vengono conferite competenze da parte di altre strutture: la Segreteria Generale, la Direzione generale per la promozione del sistema Paese, la Direzione generale per le risorse e rinnovazione e il Servizio Stampa. Si tratta di una svolta epocale che conclude quel ciclo di riforme di politica estera cominciato con il Patto per l’Export e il passaggio delle competenze sul commercio estero dal Ministero dello Sviluppo Economico a quello degli Esteri, un tema su cui insieme al ministro Di Maio, al sottosegretario Di Stefano e ai colleghi di commissione abbiamo lavorato tantissimo”. “La nuova Direzione Generale – prosegue la parlamentare – nasce con l’obiettivo di raggiungere con maggiore efficacia la società civile nazionale e internazionale, coinvolgendola nella riflessione sulla politica estera e valorizzando le sinergie con uno dei fattori chiave del soft power italiano nel mondo, cioè la diplomazia culturale. In questo senso è dunque da interpretare questa modifica: nel corso di questi anni, infatti, non c’è stato tavolo internazionale o evento pubblico o privato in cui non abbia potuto toccare con mano la forza di questo strumento. Ricordo di aver presentato per la prima volta questo concetto a un evento dell’UNIDO in Somalia e di aver potuto verificare come la percezione che c’è dell’Italia in molti Paesi sia il nostro miglior biglietto da visita. Bisogna fare in modo che questa percezione si espanda e cresca e che l’Italia si veda finalmente riconosciuto il proprio ruolo di culla della cultura”. “La costituzione di questa nuova Direzione – conclude Emiliozzi – risponde quindi all’esigenza di fornire una regia unica che permetta un armonico potenziamento dei diversi strumenti di diplomazia pubblica e culturale. Gli assi portanti in cui si articolerà l’attività della nuova Direzione saranno pertanto la comunicazione, la promozione culturale in senso stretto (rete degli Istituti italiani di cultura, scuole italiane all’estero, programmi di scambio accademico), la programmazione strategica (mondo accademico, think tank, riviste specializzate) e la presenza italiana nelle organizzazioni internazionali”.