Sindaci,dal Pd 4 ddl per tutelare e ridare dignità a loro ruolo Rpt

Malpezzi: "Sono i primi referenti delle comunità, fondamentali per Pnrr"

AGO 4, 2021 -

Comuni Roma, 4 ago. (askanews) – Quattro disegni di legge per valorizzare il ruolo dei sindaci, nel momento in cui, con l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i Comuni dovranno svolgere un ruolo da protagonisti per realizzare concretamente i progetti finanziati dall’Ue. I gruppi del Pd del Senato e della Camera li hanno presentati in una conferenza stampa che si è svolta nella Sala Nassirya di Palazzo Madama, alla quale hanno partecipato la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi, il vicepresidente dei deputati del Pd Piero De Luca, il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Dario Parrini, i senatori Luigi Zanda, Eugenio Comincini, Valeria Valente e Caterina Biti, vicepresidente del gruppo al Senato. I 4 ddl riguardano rispettivamente la responsabilità penale e amministrativo-contabile dei sindaci (primo firmatario Parrini), l’indennità dei sindaci (primo firmatario Zanda), i contributi previdenziali (primo firmatario Comincini), possibilità di prevedere l’esercizio in forma associata di alcune funzioni (primo firmatario Manca). “Indipendentemente dalle dimensioni dei comuni – ha spiegato Simona Malpezzi – i sindaci sono il primo referente politico delle comunità, il volto della Repubblica nell’esperienza quotidiana delle persone. Abbiamo deciso di presentare questi 4 ddl che provano a restituire centralità e dignità alla figura del sindaco e che per questo ci sembrano molto importanti”. Il senatore Parrini è entrato nel dettaglio: “Si tratta – ha spiegato – di adeguare il trattamento economico, ma soprattutto di intervenire sull’imputabilità penale dei primi cittadini, che è una ferita aperta perché causa situazioni assurde: i sindaci diventano imputati per fatti che non possono essere oggettivamente addebitati alla loro responsabilità. Tutto ciò va evitato affinché i sindaci possano lavorare nel pieno delle loro funzioni. I ddl verranno incardinati al più presto nella Commissione Affari costituzionali del Senato: credo che possano riscontrare un ampio consenso perché risolvono questioni che non hanno colore politico”. “Il trattamento economico dei sindaci – ha continuato Luigi Zanda – è oggi quasi offensivo per la responsabilità, la delicatezza e la mole del lavoro svolto. Noi crediamo che l’indennità di un sindaco vada ancorata al sistema delle indennità pubbliche previste per il Consiglio regionale: al sindaco del capoluogo di Regione va riconosciuto il 90% dell’indennità del presidente della giunta Regionale, al sindaco dei capoluogo di provincia il 90% dell’indennità di consigliere Regionale e a scalare i vari sindaci in relazione al numero degli abitanti. “Per i sindaci esiste purtroppo anche una questione contributiva – ha spiegato Eugenio Comincini – soprattutto per i giovani under 35 e per i liberi professionisti. C’è chi ha perduto 10 anni di contributi per aver fatto il primo cittadino, con un grande atto di generosità nei confronti della propria comunità. Con un ddl apposito proponiamo un’interpretazione del Testo unico enti locali che consenta di non perdere i contributi previdenziali”. Un lavoro che procede in parallelo anche a Montecitorio: “Stiamo presentando questi disegni di legge anche alla Camera a testimonianza del lavoro comune del Pd – ha detto Piero De Luca. Ciò che serve è un cambio di paradigma per rivalutare il ruolo del sindaco, che deve essere pienamente riconosciuto dallo Stato”.