Grillo vede i deputati e si prende la scena: Conte ha bisogno di me

Sui poteri è braccio di ferro

GIU 24, 2021 -

Stop M5s Roma, 24 giu. (askanews) – C’è una intesa “su tre quarti” del nuovo statuto del Movimento 5 stelle riscritto da Giuseppe Conte, ma ci vorranno ancora due o tre giorni per finire il lavoro. Lo ha detto Beppe Grillo all’assemblea dei deputati stellati, secondo quanto riferisce chi presenzia alla riunione. “Grillo è fermamente convinto che Conte debba guidare il movimento”, giura un alto papavero del M5S, ma è certo che con la discesa a Roma (già terminata la riunione dei deputati, ora nell’auletta dei gruppi di Montecitorio si accomoderanno i senatori per assistere allo show del fondatore) si riprende la centralità accantonata per un po di tempo. Il fondatore del Movimento ha presentato ai deputati il nuovo logo con l’indicazione della prospettiva 2050. Tuttavia, ha anche messo in evidenza implicitamente alcuni dei punti di tensione sui poteri statutari che ancora lo dividono dall’ex presidente del Consiglio, quando ha detto “sono il garante ma non sono coglione”, quando ha sottolineato le loro differenze caratteriali (“io sono un visionario, lui un uomo di cultura”) e quando ha chiarito che vuole avere voce in capitolo sulla comunicazione e sulle scelte di Rocco Casalino. Il portavoce storico del M5S, ormai da tempo uomo-ombra di Conte, “deve parlare anche con me”, ha detto Grillo. Più aperto Grillo si è dimostrato sulla eterna discussione interna a proposito del limite dei due mandati elettivi, che Conte vorrebbe poter gestire con più flessibilità: “Io sono per mantenerlo – ha precisato – ma decideranno gli iscritti”. Se Conte vuole andare fino in fondo, dovrà fare i conti con l’atteggiamento tutt’altro che distaccato dell’uomo che gli aveva promesso di consegnargli le chiavi del Movimento. Dopo averlo incaricato di “rifondare” il Movimento, il comico genovese ribadisce di voler conservare un ruolo centrale nell’architettura della sua creatura. Conte deve assorbire le idee e le pratiche del M5S, “ha bisogno di me, non io di lui”, ha spiegato in assemblea. Conte è un noto incassatore, maestro nell’arte manzoniana del “troncare e sopire”, ma il percorso per la sua incoronazione appare ancora alquanto accidentato. Bar/Int2