Draghi promuove summit di Porto, passo avanti per Ue sociale

Su proposta di Biden sui vaccini passa linea "prudente" condivisa

MAG 8, 2021 -

Porto, 8 mag. (askanews) – Piano piano ma l’Europa sociale, anche a causa (o grazie) alla pandemia, si muove, e se il Social summit di Porto è un passo avanti importante adesso serve uno scatto ulteriore. E’ questo il ‘mantra’ che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ripetuto nei due giorni di vertice di in Portogallo.

Per il premier, in questo momento, è necessario che “le politiche di bilancio espansive non vengano ritirate troppo presto” ma che al contrario restino “finché la ripresa non sia consolidata”. Inoltre occorre rendere “strutturale” il programma Sure “che è un inizio di sussidio alla disoccupazione a livello europeo e un primo piccolo passo verso la creazione di un mercato comune del lavoro che permetterà una maggiore mobilità”. Una proposta che ha trovato, ha ammesso, un primo appoggio “anche da Paesi da cui non me lo sarei aspettato”. Però ancora una decisione non è stata presa perchè la discussione su Sure e sulle politiche di bilancio “inizierà solo nel Consiglio europeo di giugno”.

Intanto però, anche se frutto di una mediazione, la dichiarazione finale del Summit di Porto per il presidente del Consiglio è un momento importante, perchè dopo un percorso durato ben quattro anni, è stato possibile “portare tutto il Consiglio europeo a condividere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e dei diritti sociali”. “Molte delle diseguaglianze di genere, di territorio, con il mercato del lavoro duale, con la pandemia sono esplose” e anche se la dichiarazione finale può apparire non “di grande importanza” e “contenuta su alcuni punti”, la decisione di fissare “un complesso di standard minimi con obiettivi, date fissate e un monitoraggio attento, si spera, da parte della Commissione è una garanzia importante” e un “impegno proseguire il lavoro con norme e altri provvedimenti”. Peraltro Draghi ha ‘incassato’ il sì alla richiesta di inserire i pilastri sociali europei nel programma del semestre, impegno che figura nella dichiarazione finale.

Al di là dell’agenda sociale, al centro del dibattito al vertice, giocoforza, c’è stata anche la questione dei brevetti sui vaccini, posta all’attenzione dei leader dalla proposta del presidente americano Joe Biden. Per Draghi, “bisogna accelerare la produzione con il trasferimento tecnologico e l’individuazione di nuovi siti. Tutto questo va fatto verso Paesi i cui abitanti stanno morendo perché non hanno accesso ai vaccini e non hanno denaro. Ci sono vari programmi, come Covax, ma sono insufficienti. Il merito della proposta” di Biden è “di aver aperto una porta e mi pare che il Consiglio europeo sia abbastanza unanime: vediamo cosa significa e poi lo considereremo e valuteremo. C’è chi protegge di più la sacralità del brevetto e chi è più aperto su questo ma di più non c’è: c’è semplicemente il consenso sull’andare avanti”.

Draghi è quindi ripartito per l’Italia promuvendo lo spirito emerso dal vertice di Porto, il primo in presenza dopo mesi (e il suo debutto dal vivo). Una riunione senza Angela Merkel, rimasta in Germania per i problemi legati alla pandemia ma collegata, in cui Draghi ha mostrato un rapporto particolarmente stretto con il presidente francese Emmanuel Macron, con cui più volte si è soffermato a parlare. Ma non c’è nessun ‘asse’ Italia-Francia, ha assicurato: “Non ho avuto particolari colloqui su temi specifici con Macron”.