Di Mare: da Fedez una manipolazione, un imbroglio che diffama la Rai

Per il direttore di Rai3 non c'è stata nessuna censura

MAG 5, 2021 -

Roma, 5 mag. (askanews) – La polemica creata dal cantante Fedez contro la Rai si è “basata fondamentalmente sulla manipolazione dei fatti, che nelle intenzioni di chi l’ha orchestrata avrebbe dovuto dimostrare l’esistenza di una censura da parte della Rai nei confronti di un artista, censura che non è mai avvenuta”. Così il direttore di Rai3, Franco Di Mare, ha esposto la versione dei fatti del 1° maggio nel corso della sua audizione in commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. La vicenda, ha aggiunto, “fa male perché questa manipolazione ha ottenuto nostro malgrado l’effetto desiderato, cioè gettare discredito sul servizio pubblico, ed ha raccolto una serie di adesioni un po’ frettolose”.

Ricostruendo l’accaduto, “la Rai compra il diritto di trasmissione e basta” e “non ha alcuna responsabilità diretta su quello che accade in quel luogo” perché le scelte editoriali “non competono alla nostra azienda”. Secondo Di Mare “è normale che in un evento del genere” si consegnino i testi prima all’organizzazione: “Se fosse salito un no-vax sul palco con un testo scritto a dire che è meglio non fare il vaccino, noi ne avremmo risposto, e ne avrebbero risposto le organizzazioni sindacali” promotrici dell’evento.

Il direttore di Rai3 ha ricordato le frasi pronunciate dalla vicedirettrice di Rai3, Ilaria Capitani, tagliate dal video di Fedez: “Il testo pubblicato da Fedez non è neanche un riassunto, si tratta di una manipolazione”. Citando la Treccani, ha spiegato il significato del termine: “Manipolazione, imbroglio…”. A suo giudizio “è esattamente quello che ha fatto Fedez”. Ed ha aggiunto: “Un complotto? Io non sono un complottista, può darsi sia stato un calcolo dell’artista per avere più visualizzazioni, più consensi, più like. La manipolazione in certi paesi è un reato e forse si configura come tale anche nel nostro quando questa è tesa a diffamare una intera rete televisiva e una intera televisione. Siamo finiti sui siti di tutto il mondo, della Bbc, persino di Singapore, come censori…”.