Ambasciatore turco a sindaco Ferrara: non fu genocidio armeno
Bologna, 26 apr. (askanews) – “Dopo che il Teatro Comunale di Ferrara ha ospitato l’iniziativa: ‘Metz Yeghern. Il genocidio degli armeni tra memoria, negazioni e silenzi’, con – tra gli altri – Antonia Arslan, ho ricevuto in queste ore una lettera dell’ambasciatore turco Murat Salim Esenli che mi sollecita a ‘riconsiderare la posizione’ sul tema e sull’evento, bollando il genocidio come una ‘questione di controversia storica tra turchi e armeni’. Giudico quanto in questa lettera assolutamente inaccettabile”. La denuncia è del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, confermando l’intenzione di avviare il percorso per il riconoscimento della cittadinanza onoraria ad Antonia Arslan e a Taner Akçam, lo storico turco, esule, che – secondo il primo cittadino – “ha dimostrato il genocidio armeno con prove raccolte nel suo libro da poco tradotto in italiano”.
“Giudico le parole dell’ambasciatore Salim Esenli come un intollerabile tentativo di ingerenza nei confronti della libera, plurale e democratica programmazione culturale della nostra città e, quindi, come un’offesa ai valori che animano Ferrara, che ha combattuto per la libertà e per la democrazia – ha aggiunto Fabbri -. Alla intollerabile presa di posizione dell’ambasciatore rispondo quindi rinnovando la mia stima e vicinanza ad Antonia Arslan e al popolo armeno. Bene ha fatto il premier Mario Draghi a definire ‘dittatore’ il presidente turco Recep Tayyip Erdogan: i toni assunti e le incursioni dei suoi diplomatici nella vita democratica della nostra grande Ferrara non possono essere accettati”. (segue)