L’ultimatum di Casaleggio

Lontano da chi non rispetta gli accordi

APR 8, 2021 -

Roma, 8 apr. (askanews) – Senza un accordo entro il 22 aprile, l’Associazione Rousseau, presieduta da Davide Casaleggio, romperà definitivamente i rapporti con il Movimento 5 stelle: è questo il senso del post pubblicato sul Blog delle stelle, in teoria voce ufficiale del M5S, ma sede di un vero e proprio ultimatum sul negoziato in corso da mesi senza successo con i vertici politici “romani” del Movimento.

Rousseau, che non ha fini di lucro ma sostiene dei costi amministrativi, ha rappresentato in questi anni la “gamba” digitale del Movimento e ha gestito, talvolta con qualche difficoltà, le consultazioni interne, le votazioni riservate agli iscritti, la comunicazione fra i diversi livelli degli eletti a livello locale e nazionale. Ma gli accordi sulle quote che ciascun parlamentare del M5S avrebbe dovuto versare per alimentare la “democrazia digitale” sono via via venuti meno a causa delle espulsioni, delle uscite spontanee o di una certa disaffezione degli eletti: risultato, Casaleggio ha chiesto al M5S il pagamento di circa 450mila euro di arretrati, ha contestato in più di una occasione la gestione politica del Movimento ed ha aperto un lungo negoziato con il capo politico reggente Vito Crimi. Evidentemente senza risultato. “In questi anni – si legge nel post – abbiamo dato il nostro contributo come si fa in una famiglia, con fiducia, lealtà e senza mai limitarci.

Abbiamo lavorato senza sosta e con la dedizione che, solo chi crede profondamente in quello che fa, riesce a dare. Abbiamo sentito il nostro compito come una componente preziosa per la crescita della comunità del MoVimento, mantenendo fermo il nostro impegno così come ha fatto il MoVimento, almeno fino ad un anno fa. Da gennaio 2020 il MoVimento, infatti, attraverso alcuni dei suoi portavoce, ha iniziato a non onorare gli accordi in relazione alle attività erogate dall’associazione Rousseau omettendo di mettere in atto qualsivoglia presidio funzionale a garantire il rispetto delle regole e degli impegni presi, sebbene ciò abbia sempre rappresentato, nel pensiero dei fondatori del MoVimento, il tratto distintivo del percorso politico che si intendeva intraprendere”.

“Oggi – sottolinea l’Associazione Rousseau – la situazione è giunta al punto di non ritorno ed è necessario fare chiarezza. Ad agosto 2020 inviammo all’ex capo politico reggente una bozza di accordo, da lui stesso richiesta, per poter finalmente definire ruoli e responsabilità reciproche, ma l’analisi di tale bozza non venne mai nemmeno discussa, anzi venne rinviata. Parliamo di quel contratto che anche gli stessi iscritti chiesero con forza, con il voto degli Stati Generali, di concludere. A settembre 2020 comunicammo, con la consueta trasparenza, a tutti gli iscritti la gravità della situazione e la conseguente riduzione dei servizi, sollecitando settimanalmente gli esponenti politici del MoVimento e coloro che ritenevano di esprimersi per conto del medesimo, ad assumere una decisione”.

“Nei giorni scorsi abbiamo anche attivato una raccolta fondi, su ogni nostra pagina, per provare a mantenere vivo il progetto civico a prescindere dalla decisioni del MoVimento che, negli ultimi giorni, è arrivato addirittura a negare l’esistenza del debito tramite alcuni suoi esponenti. Per questo oggi, come Associazione Rousseau siamo quindi costretti, a causa dell’enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021. Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data, saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo.

Il prossimo 22 aprile saranno, infatti, trascorsi ben 15 mesi dalle dimissioni dell’ultimo Capo politico eletto democraticamente dagli iscritti e che sollecitava, già in quella data, quello che oggi viene rilanciato per l’ennesima volta: la rifondazione del MoVimento 5 Stelle”.

“Da quel giorno, di quasi 15 mesi fa, il percorso del MoVimento – prosegue il post attribuibile a Davide Casaleggio in qualità di presidente dell’Associazione – è stato caratterizzato da decisioni continuamente rimandate (come il voto del Capo Politico previsto da Statuto), da decisioni prese e mai attuate (come quelle degli iscritti agli Stati Generali), da decisioni impedite (come quelle dei Probiviri di sanzionare i morosi), ma anche da decisioni negate (come il diniego di attivare un accordo con Rousseau). Ovviamente tutto questo ha determinato un susseguirsi di eventi che ci hanno portato fino a qui. Ad una situazione non più procrastinabile”.

“Oggi personalità importanti – ricorda Rousseau alludendo all’impegno promesso dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte – stanno decidendo se iscriversi o meno al MoVimento per dare il proprio contributo. Ci auguriamo che chiunque in futuro verrà scelto per guidare il MoVimento saprà rappresentare a pieno il rispetto delle regole e degli impegni presi, assumendo i principi, che abbiamo riassunto nel Manifesto ControVento, e i valori che Gianroberto riteneva elementi inscindibili, identitari e di credibilità del MoVimento da lui fondato. Principi e valori che oggi trovano la loro massima espressione nell’architettura della partecipazione di Rousseau da lui fortemente voluta e alla quale abbiamo dedicato, e continueremo a farlo, il nostro massimo impegno affinché eserciti sempre la funzione fondamentale di spazio decisionale per i cittadini attivi. Dopo 15 mesi, è arrivato il tempo di prendere decisioni definitive. E’ arrivato il tempo di eliminare ambiguità, rinvii e mancate scelte. Per noi il 22 aprile sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, deciso e leale e, soprattutto, insieme a chi dimostrerà di essere tale”, conclude il post sul Blog delle stelle.

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