Consensi e silenzi per Conte all’assemblea M5S, scontro rinviato

Il confronto sul "nuovo" Movimento proseguirà dopo Pasqua

APR 2, 2021 -

Roma, 1 apr. (askanews) – Ha promesso – tenendosi abbastanza sulle linee generali – un nuovo statuto, una nuova identità politica, un nuovo linguaggio, una rifondazione dell’organizzazione e a quanto pare ha convinto quasi tutti. L’intervento dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’assemblea del Movimento 5 stelle, del quale è leader designato, ha suscitato, secondo quanto raccontano diversi dei presenti al raduno in videoconferenza, più una gara all’elogio che una riflessione approfondita della comunità stellata. Big latitanti (Luigi Di Maio e Paola Taverna hanno affidato le lodi a due brevi post sui social network), pochi gli interventi significativi, le critiche, le puntualizzazioni. Molti i silenzi.

Conte del resto ha promesso nuovi incontri dopo Pasqua per un confronto più approfondito – e anche un ascolto – sui contenuti del suo progetti di “rifondazione” del M5S. “Sto lavorando – ha detto in un breve intervento conclusivo – nella consapevolezza di creare un confronto dedicato con tutti. Sto facendo un lavoro che quando si completerà sarà sempre preordinato a una verifica finale rimessa alla democrazia digitale, cioè a una votazione chiara e trasparente su una piattaforma digitale”. “Una piattaforma”, non quindi “la” piattaforma che finora era stata quella gestita dall’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio. “Le cose dette da Conte – ha annotato il capo politico uscente Vito Crimi prima di congedare i presenti – sono coerenti con le conclusioni degli Stati generali”.

Rinviata quindi la resa dei conti con il malessere dei gruppi parlamentari, esploso in modo palese dopo che il garante Beppe Grillo aveva ribadito il no a deroghe alla regola dei due mandati elettivi e dopo che dai vertici era stata fatta filtrare l’idea di mantenere a carico dei parlamentari gli stessi costi che finora hanno sostenuto (almeno quelli in regola coi pagamenti) a favore dell’Associazione Rousseau.

Fra gli interventi degni di nota, l’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha difeso le associazioni “nate spontanemente” (che invece Conte ha criticato promettendo regole “rigide” contro le correnti) e ha lanciato l’avvertimento forse più netto: “Quello del leader non è un percorso né semplice né scontato”. La consigliera regionale del Lazio Francesca De Vito ha mosso critiche per la scelta dell’alleanza recentemente concretizzatasi alla Regione Lazio con l’assegnazione di due assessorati al M5S. “Ho fatto l’opposizione a Zingaretti non so più cosa rappresento”, ha detto, chiedendo chiarimenti sull’annunciata “rifondazione del Movimento”. Sara Marcozzi ha osservato che il M5S “fa le cose sempre con due anni di ritardo”, a proposito dell’apertura a liste regionali alleate nelle urne.

Chiosa (sotto la garanzia dell’anonimato) di uno dei partecipanti: “L’assemblea più noiosa della storia”.