Rizzo: Scalo Romana, concentrazione potere in un solo operatore

Milano in Comune: Come ai tempi del "re del mattone" Ligresti

APR 1, 2021 -

Milano, 1 apr. (askanews) – Il Consigliere Basilio Rizzo e il candidato sindaco Gabriele Mariani, enrambi di “Milano in Comune”, contestano il progetto “Scalo Romana” di Milano e denunciano la concentrazione di potere in un solo operatore. Ieri il Sindaco Sala e gli operatori economici che detengono lo sviluppo urbanistico di “Scalo Romana”, si legge in una nota, COIMA SGR e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact, “hanno magnificato le presunte sorti verdi, ecologiche e innovative del progetto.

“Come nei tempi andati del ‘re del mattone’ Ligresti – afferma Basilio Rizzo – assistiamo a una concentrazione anomala di potere immobiliare attorno a un ben preciso operatore Coima, ormai leader indiscusso delle principali e ricche operazioni immobiliari e finanziarie della città. Mi domando se siamo di fronte ad una effettiva libera concorrenza, oppure a una voluta distorsione a favore di un solo operatore, che sembra in grado di partecipare e vincere ogni gara. Questo non è un bene per la città, come non lo fu ai tempi di Ligresti, perché consente un affaristico consociativismo tra destra e centro sinistra, nel quale si mascherano interessi trasversali e la perdita di progettazione e direzione dell’ente pubblico, a favore di pochi e definiti interessi privati e non certo allo sviluppo economico di tutta la città”.

Per Gabriele Mariani, candidato sindaco della lista “Milano in Comune”, “si parla di rigenerazione urbana in ottica “green”, ma mi sento di contestare puntualmente tale ricostruzione idilliaca. 1) lo Scalo Romana è un progetto di 187.000 mq sui quali si costruiranno più di mezzo milione di metri cubi fra residenziale e terziario. 2) La percentuale di housing sociale è inferiore rispetto a quanto ne viene realizzato a Greco, Lambrate e Rogoredo e così il ceto medio e popolare viene confinato negli scali immobiliarmente meno appetibili. 3) La dotazione di superfici pubbliche previste (i metri quadri da destinare a verde e servizi pubblici) non rispetta la normativa regionale. 4) Come per lo Scalo Farini (per il quale pende un ricorso al Consiglio di Stato) anche lo Scalo Romana presenta le medesime criticità. 5) La propagandata e immaginata Circle Line, nessun progetto ne prevede la realizzazione e l’anello ferroviario che sarebbe dovuto essere completato continua a restare una utopia”.