Covid, Toti: sistema usato nell’ultimo anno per ristori non funziona

"Dopo Pasqua non ci saranno più alibi per cambiare davvero"

MAR 20, 2021 -

Roma, 20 mar. (askanews) – “Mentre tutti i partiti sgomitano per prendersi qualche merito nel Decreto Sostegni appena approvato, l’unico a dire la verità e a chiamare le cose col loro nome è stato Mario Draghi: ‘Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, con le risorse che c’erano’. Risorse ancora una volta arrivate in ritardo: i ristori decisi ieri compensano, poco, le perdite di Natale, mentre oggi siamo di nuovo chiusi, ma è Pasqua! La verità è che il sistema, sostanzialmente uguale a quello usato in tutto questo anno, non funziona: ristori scarsi, cassa integrazione lenta, chiusure sempre per i soliti”. Così scrive il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sulla sua pagina Facebook.

“Con la stessa franchezza che sa usare il Premier anche noi diciamo: che sia l’ultima volta! Basta chiusure e aperture, cambiamo le regole completamente. Nel prossimo Decreto, che arriverà dopo Pasqua, stabiliamo che le attività economiche possano accelerare e rallentare, allargare e ridurre la propria attività a seconda della pandemia, ma senza chiudere del tutto. Ad esempio: se un ristorante in zona gialla può avere 100 coperti, in zona arancione ne avrà 50, in zona rossa 25, ma resta aperto. Se una palestra può far entrare 100 persone in zona gialla, ne farà entrare 50 in zona arancione e 25 in zona rossa. È così via. Non solo: basta con sussidi e cassa integrazione. Come fanno tanti Paesi, diamo i soldi alle imprese per far tornare al lavoro i propri dipendenti. Anziché pagare lavoratori per restare a casa, diamo risorse alle aziende per stipendiare il suo personale. Così, anche se l’azienda non marcerà a pieno ritmo, i lavoratori potranno usare il tempo per manutenzioni, per formare con corsi la propria professionalità e la competitività del Paese crescerà. Bisogna cambiare metodo, non fare piccole modifiche a quello esistente. Forse questa volta il tempo era poco, ma dopo Pasqua non ci saranno alibi per cambiare davvero!”, conclude Toti.