Ad Amburgo in mostra la “realtà magica” di Giorgio De Chirico

Si apre in forma virtuale la grande esposione presso l'Iic

FEB 25, 2021 -

Roma, 25 feb. (askanews) – si apre in versione digitale presso l’Istituto Italiano di cultura di Amburgo una mostra con le opere dell’artista italiano Giorgio de Chirico (1888-1978) fondatore della pittura metafisica e uno dei più importanti precessori del Surrealismo e della Nuova oggettività.

Al centro della grande mostra vi sono gli ironici quadri di De Chirico risalenti alla fase sperimentale che va dal 1909 al 1919. In questo periodo insieme a Giorgio Morandi, Carlo Carrà e suo fratello, il componitore Alberto Savino, pose le basi per un “modernismo diverso” con la Pittura metafisica. I dipinti evidenziano come l’artista nato nella città portuale greca Volos sia stato influenzato dalle diverse culture europee, come i miti greci e la filosofia tedesca. Ciò che influenza De Chirico in particolare sono i dipinti del pittore simbolista Arnold Böcklin, di Max Klinger e del Surrealista Salvador Dalì e Max Ernst, che scopre nel suo periodo di formazione nei musei di Monaco. Anche le esperienze di luce e di spazi delle piazze italiane e dei movimenti dell’avanguarde francese a Parigi sono particolarmente rilevanti.

Nelle sue enigmatiche vedute di città deserte, dipinte con precisione, con torri, arcate, piazze e facciate di palazzi tra luci e ombre, De Chirico cerca di rende visibile l’invisibile alla luce della prima guerra mondiale. Solamente le ombre figurative usate singolarmente e i manichini dall’aspetto surreale rompono il vuoto dello sfondo. Sono immagini enigmatiche, piene di intuito, ricordo e presagio, immagini oniriche, in cui il tempo sembra fermarsi e lascia intravedere un mondo virtuale oltre le apparenze. In questo mondo De Chirico smaschera l’ambiguità dei segni di una realtà apparente. L’ambiguità, il virtuosismo e la virtualità anticipata sono oggi particolarmente impressionanti, perché l’esperienza dello spazio, del tempo e delle immagini di luoghi deserti e inquietanti sono divenuti realtà nel 2020 per via delle limitazioni dei contatti e delle uscite. In questo modo i capolavori centenari offrono uno spunto di riflessione agli spettatori e alle spettatrici sulle proprie esperienze con la realtà attuale, interna ed esterna.