M5s dice addio al capo politico, presto il nuovo direttivo a 5

Lezzi: "Grazie Crimi ma non può più decidere nulla"

FEB 17, 2021 -

Roma, 17 feb. (askanews) – Il Movimemto 5 stelle dice addio alla figura del capo politico (in origine, nella lontana era del dogma “uno vale uno”, ereditata da una norma della legge elettorale che lo esigeva come legale rappresentante). Il voto on line sulla piattaforma Rousseau ha dato il via alle modifiche statutarie, che comprendono anche aperture a una strutturazione territoriale di tipo simil-partitico, con sedi fisiche e coordinatori locali, ma soprattutto istituiscono il nuovo Comitato direttivo composto da cinque membri. E’ la seconda votazione, la prima, una settimana fa, richiedeva un quorum molto alto, stavolta hanno votato circa 12mila iscritti contro i quasi 30mila della volta precedente.

Nonostante le tensioni degli ultimi mesi, l’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio, che gestisce la vita interna e gli strumenti della “democrazia diretta” del Movimento, si candida ad accompagnarlo anche in questo passaggio con un post sul Blog delle stelle intitolato “Inizia il conclave degli iscritti”. Nel post si spiegano fra l’altro le regole interne sulla composizione del nuovo organismo collegiale: “La composizione di questo organo – così come stabilito dallo Statuto e dal regolamento di candidatura – prevede che ciascun genere sarà rappresentato per almeno i due quinti e che il numero dei portavoce presenti sarà limitato. Ad esempio, tra i principali requisiti di candidatura è previsto che potranno essere presenti all’interno del Comitato direttivo, oltre che esclusivamente gli iscritti prima del 30/06/2020, un massimo di due componenti per i parlamentari nazionali, un massimo di due membri di governo tra esponenti parlamentari ed extra parlamentari ed anche due parlamentari europei e/o due consiglieri regionali e/o due consiglieri comunali sui cinque membri, questo nell’ottica nella maggiore collegialità tra tutti gli organi istituzionali del Movimento 5 stelle”, sottolinea il post dell’Associazione Rousseau.

L’asse attorno al quale ruota la giornata politica, però, anche per i 5 stelle è il dibattito sulla fiducia al governo Draghi. Il futuro direttivo attrae però l’attenzione di Barbara Lezzi, una delle senatrici più in vista nella battaglia di minoranza per il no all’ex presidente della Bce. “Ora – commenta – è necessaria e urgente la convocazione degli iscritti per l’elezione del nuovo comitato direttivo in quanto il M5S non può restare privo delle figure autorizzate ad assumere decisioni sulle linee politiche”. All’avversario interno, il capo politico reggente Vito Crimi, che aveva raccolto poco più di un anno fa l’eredità di Luigi Di Maio, Lezzi rende l’onore delle armi ma contemporaneamente lo diffida: “Al di là del nostro giudizio – dice – dobbiamo tutti ringraziare Vito Crimi per il lavoro svolto ma, da oggi, non può più decidere nulla in nome e per conto del M5S”.