Il M5s va contro il governo sulla Tav

"Aver lasciato l'Aula non è un atto ostile"

DIC 23, 2020 -

Roma, 23 dic. (askanews) – “Dopo settimane di incontri e audizioni, oggi mancano i presupposti per votare sì allo schema di Contratto di Programma per la Torino-Lione, per questo abbiamo lasciato l’aula”. Così in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Trasporti, dove il parere favorevole alla firma è passato con i voti di tutti gli altri gruppi.

“Una decisione che non è in alcun modo un atto ostile alla maggioranza di governo, ma è maturata dopo aver riscontrato numerose criticità sotto il profilo giuridico, regolatorio e contrattuale. Lo schema di contratto di programma rappresenta il perimetro formale entro il quale Stato Italiano, Telt e Gruppo Fs dovranno lavorare nei prossimi anni. Criticità che, a nostro avviso, dovevano essere risolte prima della firma. Ad oggi, infatti, non sappiamo quale sarà l’effettivo impegno economico dell’Italia né quale sarà la copertura dei contributi comunitari.

Quello che sappiamo, però, è che la Torino-Lione rappresenta – come abbiamo più volte detto – un’opera antieconomica, con alti costi di gestione, e previsioni assolutamente non chiare del traffico sull’infrastruttura. Inoltre, la direttiva comunitaria, recepita con decreto nel 2015 dal nostro Paese, consente finanziamenti agli Stati membri sulle infrastrutture ferroviarie, solo ed esclusivamente a gestori delle infrastrutture ferroviarie nazionali, qualifica che non hanno né Ferrovie Italiane né la Torino-Lione (Telt)”.

Infine, “eventuali controversie che dovessero sorgere saranno definite dall’autorità francese, altro squilibrio a sfavore dell’Italia. Sul tavolo, quindi, resta una sola domanda rimasta senza risposta: chi dovrà pagare gli enormi costi di un’opera fin dagli esordi considerata fallimentare? La nostra posizione si basa su fatti concreti e formali con possibili pesanti ricadute per l’Italia. E oggi i fatti ci danno ragione”, concludono i parlamentari M5S.

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