Cdm impugna legge provincia autonoma Trento su energia e acqua pubblica

DIC 19, 2020 -

Roma, 19 dic. (askanews) – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deciso di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento n. 9 del 21/10/2020 recante “Modificazioni della legge provinciale 6 marzo 1998, n. 4 (Disposizioni per l’attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1977, n. 235. Istituzione dell’azienda speciale provinciale per l’energia, disciplina dell’utilizzo dell’energia elettrica spettante alla Provincia ai sensi dell’articolo 13 dello statuto speciale per il Trentino – Alto Adige, criteri per la redazione del piano della distribuzione e modificazioni alle leggi provinciali 15 dicembre 1980, n. 38 e 13 luglio 1995, n. 7), della legge provinciale sull’energia 2012, della legge provinciale sulle acque pubbliche 1976 e della legge provinciale sull’agricoltura 2003” in quanto, prevedendo modalità e procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, presenta aspetti di illegittimità costituzionale relativamente alle disposizioni contenute negli articoli 8, commi 9 e 14, 10 e 16, comma 3, che eccedono dalle competenze statutarie riconosciute alla Provincia autonoma di Trento dall’articolo 13 dello Statuto speciale di autonomia della Regione Trentino Alto Adige, e vanno a violare l’articolo 117, primo comma e secondo comma, lettera e), della Costituzione. Lo rende noto il comunicato del consiglio dei ministri.