Rush finale per le nuove misure, no spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio

Alberghi aperti ma con i ristoranti chiusi

DIC 2, 2020 -

Roma, 2 dic. (askanews) – Divieto di spostamento tra regioni, salvo alcune eccezioni; alberghi aperti, ma solo con cena in camera; coprifuoco alle 22; nessuno spostamento tra comuni nei giorni del 25 e 26 dicembre e il primo gennaio. Sono questi i capisaldi su cui sembra raggiunto l’accordo nel governo per i provvedimenti contro il coronavirus durante le festività.

Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il decreto necessario a vietare i passaggi tra le regioni, anche se gialle. Poche le eccezioni previste: oltre alle questioni di salute e di lavoro sarà possibile raggiungere solo i parenti stretti. Nel corso della seduta, però, si discute anche del Dpcm (che dovrebbe restare in vigore più a lungo dei soliti 30 giorni, in modo da arrivare almeno a metà gennaio) che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà giovedì, dopo aver ricevuto il parere delle Regioni. I nodi da sciogliere non mancano, come testimoniato dall’accesa lite che è andata in scena al Senato nella riunione dei capigruppo di maggioranza con il ministro della Salute Roberto Speranza e quello dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

Oggi Italia viva ha rivendicato di aver ottenuto l’apertura dei ristoranti per i pranzi del 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. Per il resto, gli alberghi saranno aperti, anche nelle zone di montagna, ma con i ristoranti interni chiusi dalle 18. Gli impianti sciistici resteranno chiusi, confermato anche lo stop alle crociere e la quarantena per chi rientrerà dall’estero. Nessun divieto per le cene in casa, ma la raccomandazione a limitare i contatti.

Per quanto riguarda le scuole, una decisione non è stata ancora presa. Conte vorrebbe una ripresa delle lezioni in presenza dal 14, una settimana prima delle vacanze, linea sostenuta da M5s e Iv. Ma Speranza e anche il Pd non sono d’accordo. La ministra Lucia Azzolina ha anticipato che nel Dpcm saranno previste misure per un “graduale” rientro. La soluzione potrebbe essere proprio un compromesso con una parziale riapertura, anche come atto “simbolico”. L’ultima parola, però, su questo e gli altri nodi arriverà però soltanto dopo il Consiglio dei ministri.

Afe