Coronavirus, Tesei: l’Umbria ‘arancione’ non è una punizione

La governatrice intervistata sul Corriere della Sera

NOV 10, 2020 -

Roma, 10 nov. (askanews) – “Questo passaggio da zona gialla ad arancione non è una pagella e non è una punizione del governo. I 21 parametri valutati dalla cabina di monitoraggio, purtroppo, hanno determinato questa scelta e a noi non resta che lavorare”. Così la governatrice dell’Umbria Donatella Tesei, intervistata dal Corriere della Sera, commenta la decisione del Governo di inserire la Regione da lei amministrata tra quelle a zona arancione.

La governatrice illustra i prossimi passi da compiere: “Quando mi sono insediata un anno fa non c’era il Covid e in tutta l’Umbria avevamo appena 59 posti di terapia intensiva e altre 10 postazioni per le sale operatorie. Poi è arrivata la pandemia e ci siamo dovuti attrezzare: oggi ne abbiamo attive 111 (64 sono già occupate, ndr) e 59 di subintensiva ma nel giro di 2-3 giorni possiamo raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissati insieme con il commissario Arcuri, 127 intensive e 62 subintensive. Con un impegno preciso, però: non dimenticarci di tutti gli altri pazienti. Per il Covid abbiamo 500 posti letto, il 20 per cento della disponibilità generale. Vogliamo continuare a dare risposte a tutti i cittadini”. Inoltre, aggiunge, “da giovedì nascerà un ospedale da campo con 37 posti letto ulteriori a Perugia. Abbiamo fatto un accordo con Federalberghi per gli hotel Covid: ne abbiamo già 2 operativi e un terzo pronto a partire a Deruta. Abbiamo stretto un patto con i medici di famiglia e le farmacie per i test rapidi. Il tracciamento, nel frattempo, è migliorato molto: nella fase 1 del Covid facevamo mille tamponi al giorno, oggi siamo arrivati a 4mila. Parliamo anche delle cose positive, per favore: aumentano i guariti, diminuisce la letalità”.