M5s: stop a lavori a Bresso per vasca laminazione del Seveso

De Rosa: 600 famiglie giustamente preoccupate per salute

AGO 28, 2020 -

Milano, 28 ago. (askanews) – “I lavori di realizzazione della vasca di laminazione del fiume Seveso a Bresso (Milano) devono essere interrotti: se il Comune di Milano e Regione Lombardia sono sorde alle esigenze dell’ambiente altrettanto non possono esserlo in merito al diritto alla salute dei cittadini. Chiediamo che venga valutato il rischio sanitario (Viias), come previsto dalla legge e che sia rispettato il principio di precauzione per il quale nessun intervento può essere realizzato senza avere la certezza che lo stesso non crei danni alla salute: a tale scopo siamo disposti a presentare gli atti necessari in Regione Lombardia”. E’ quanto ha dichiarato in una nota il capogruppo M5S in Consiglio regionale lombardo, Massimo De Rosa, spiegando che “600 famiglie sono preoccupate, e hanno ragione di esserlo, per la realizzazione di una vasca che conterrà le acque di uno dei fiumi più inquinati d’Europa dal punto di vista chimico, biologico e virale, i cui effluvi si sprigioneranno proprio sotto le loro finestre”.

“Lo stato chimico delle acque del Seveso è tornato ad essere classificato da Arpa come non buono (dati del 2018) a livello di Paderno Dugnano (Milano)” ha continuato De Rosa, aggiungendo che “lo stato ecologico del Seveso nel 2018 permane tra scarso e cattivo sempre fino a Paderno: tra gli inquinanti presenti ci sono metalli pesanti; inquinanti organici (fitofarmaci come il glifosato); composti chiamati ‘ipa’ (idrocarburi policiclici aromatici), molti dei quali altamente tossici e cancerogeni, e composti organici di uso industriale (Pfas e Pfoa che sono acidi molto forti usati nella produzione di vernici, cartoni, sostanze capaci di persistere oltre 5 anni nell’ambiente e altamente cancerogene)”. “C’è inoltre l’inquinamento dovuto agli scarichi fognari ancora non passati nei depuratori” ha aggiunto il capogruppo dei pentastellati lombardi, sottolineando che “così come è evidente che le acque inquinate del Seveso non possano finire all’interno di un fiume pulito come il Ticino, altrettanto evidente dovrebbe essere come, quelle stesse acque, non possano finire sotto i balconi di seicento famiglie, di scuole ed asili”.

“Hanno venduto il progetto presentandolo come quello di un bel laghetto all’interno del Parco Nord ma si in realtà si tratta di quanto maggiormente lontano da questa ipotesi” ha ribadito De Rosa, aggiungendo che “il Comune infatti non può dare alcuna garanzia in merito al fatto che la raccolta di 250mila metri cubi di acque con qualità chimica ed ecologica tanto scarsa, che rimarrebbero stagnanti per un minimo di 35 ore fino a un massimo di 6 giorni dopo ogni piena, non determinerebbe una forte criticità igienico sanitaria a ridosso di un quartiere residenziale densamente popolato, di due scuole per l’infanzia, di due parchi gioco molto frequentati”. “Non dimentichiamo poi che non vi è alcuna garanzia sulla tenuta della vasca e che di conseguenza gli agenti inquinanti potrebbero contaminare la falda sottostante – ha proseguito il consigliere – e in quel caso saremo di fronte ad un vero e proprio disastro ambientale che interesserebbe tutto il Nord Milano”.